Martedì 22 Aprile 2003 - Libertà
Altere, neoclassiche, seducenti: così sono le donne della Scozzesi
Nell'ex chiesa di Perino di Coli la mostra "Ecce Domina"
Una mostra di quadri è evento artistico, culturale e sociale perché è confronto artista-pubblico, storia-cultura, arte-società, quindi arricchimento interiore per pubblico ed artista. Ghiotta occasione dunque quella offerta da Ecce domina, personale della pittrice piacentina Nadia Scozzesi nell'elegante centro culturale ricavato nell'ex chiesa di Perino di Coli. Un avvenimento notevole data l'importanza che la pittrice sta assumendo non solo nel contesto piacentino, avendo con successo partecipato in questi ultimi anni ad importanti collettive nazionali. Le opere esposte, un universo femminile composito e variegato, colpiscono per intensa caratterizzazione formale, densità coloristica e forti tematiche a sfondo religioso.
Già in precedenza Scozzesi aveva approfondito la figura femminile, quasi rivendicando una nuova identità per la donna moderna al centro di un processo di ridefinizione del proprio ruolo nella società partendo da un ipotetico "grado zero", cioè risalendo alle origini, all'inizio dell'epoca cristiana quando, potenzialmente uguale all'uomo, avrebbe potuto sostituirsi al biblico Ecce homo. Qui l'artista, in queste ardite raffigurazioni, esprime forti contrasti passionali, una dimensione sospesa tra reale ed irreale. Nadia Scozzesi propone donne esteticamente bellissime, altere e sofisticate, dal fascino neoclassico e dallo sguardo sensuale e profondo, desiderose di qualcosa, di qualcuno, forse di riscattare la propria condizione o sottolineare l'eterno femminino che è in ognuno di noi. Ma, nonostante tutto, sono donne sofferenti, testimoniano un travaglio interiore, una densità emotiva forse eccessiva, una bellezza sin troppo conturbante che rischia di diventare lasciva e provocatoria. Sia le differenti tecniche - dall'olio a materiali poveri, dal dripping agli object trouvè - che le multiformi tendenze ivi adottate - dall'action painting alla scrittura-pittura, dall'approccio tradizionale all'espressionismo astratto - arricchiscono ulteriormente la figurazione proiettandola in un universo infinito, in uno spazio immoto e senza tempo. Una mostra indubbiamente ambiziosa che propone argomenti impegnativi, soggetti visivamente e concettualmente complessi per la profonda riflessione filosofica che suggeriscono; il tutto all'insegna di ritratti e corpi, sovente nudi, di grande eleganza formale su sfondi stravolti e sfrangiati dove predominante è un rosso vermiglio quasi l'esperienza della donna sia, tra nascita e morte, drammaticamente segnata dal colore rosso. L'impressione che si ricava è di una straordinaria freschezza e forza inventiva che, unite ad indubbie capacità grafiche, configurano opere eccentriche ed affascinanti dove la forza simbolica e comunicativa della materia ed i contrasti coloristici aumentano suggestione e potenza dell'immagine, quell'icona femminile che - per presunta ambivalenza - ha lentamente scalzato l'uomo, sostituendosi ad esso nella vicenda umana terrestre e celeste. Il nero della morte, il rosso della vita, l'oro della luce divina e dell'eterna salvezza e, spesso, la purezza del bianco sono una metafora della vita, della disperata lotta tra Bene e Male, Vita e Morte, Urlo e Silenzio, Carne e Spirito, Anima e Corpo, Immanenza e Trascendenza. Ecce domina - Opere di Nadia Scozzesi. Centro culturale ex chiesa di Perino. Fino al 4 maggio. Orari: Lunedì-martedì-mercoledì-venerdì 15.30-19; giovedì-sabato-domenica 10-12.30 e 15.30-19. Collaborazione Fondazione di Piacenza e Vigevano. Patrocinio: Provincia di Piacenza, Comune di Coli e Comunità montana dell'Appennino piacentino. Catalogo, a cura di Maurizio Vanni, disponibile in mostra.
Fabio Bianchi