Venerdì 18 Aprile 2003 - Libertà
Laurea in bilico? Stop ai fondi
Specializzazione in trasporti - Gli studenti incontrano il sindaco per difendere il corso di studi. Politecnico, la Fondazione sospende i finanziamenti
Addio laurea specialistica in trasporti? Così pare, ma se la decisione sarà confermata, il Politecnico di Piacenza potrebbe dare l'addio anche ad una consistente fetta di risorse vincolata a tale laurea, che gli arriva in cassa da parte del maggior sponsor piacentino: la Fondazione di Piacenza e Vigevano. L'ente di via Sant'Eufemia tanto ha fatto per l'intero polo universitario, al punto da aver stanziato finora più di 5 milioni di euro. Oggi - secondo i bene informati - ha scelto di sospendere l'erogazione degli stanziamenti specifici all'Ateneo di via Scalabrini, in attesa di vederci più chiaro sul destino della laurea quinquennale in trasporti, "diamante" della formazione ingegneristica piacentina. Ancora mancano dichiarazioni ufficiali, ma i vertici dell'ente non hanno nascosto "sorpresa" e disappunto per la decisione presa dal Politecnico.
In fondo, la laurea specialistica in trasporti è stata avviata solo tre anni fa, tra grandi festeggiamenti inaugurali. Ora rimarrebbe in essere, almeno nella prima proposta del Politecnico, la versione corta, ovvero la laurea breve in trasporti, mentre quella quinquennale, ben più appetita, non sarebbe più calzante alle richieste del mercato del lavoro, secondo le affermazioni del rettore del Politecnico, Giulio Ballio . Da qui la decisione di attivare la laurea quinquennale in meccanica e di ridurre quella in trasporti ad una semplice specializzazione dentro la prima. Ma la decisione dell'Ateneo non è piaciuta a tanti studenti, specie a chi, da fuori, ha investito su Piacenza. Per dar fiato a questo disagio, oggi un gruppo di ragazzi incontrerà il sindaco Roberto Reggi, mentre le famiglie si stanno organizzando per valutare il da farsi e se qualcuno ha persino minacciato azioni legali, altri si accontenterebbero di un tutoraggio per i figli che, dal terzo anno, ovvero dal prossimo, si troverebbero ad affrontare non esami di pianificazione e gestione dei trasporti, ma prevalentemente di meccanica. Peraltro, la Fondazione fa anche sapere di continuare a credere nella presenza del Politecnico - che dalla città ha avuto la prestigiosa sede di Caserma Neve - e spera che restino gli impegni presi in precedenza dall'istituto più che dai rettori (nel frattempo infatti ad Andrea de Maio si è avvicendato Ballio). E comunque sia, la Fondazione si sente fermamente impegnata a proseguire sulla strada del sostegno al polo universitario. A quanto pare anche le categorie economiche locali sono in ansia. Il presidente della Camera di Commercio, Luigi Gatti, nel sostenere a spada tratta la necessità di investire in formazione, ha scritto sia al Politecnico (sede piacentina e sede milanese), per chiedere chiarimenti, e comunque ha già manifestato disponibilità a fornire supporto per i laboratori se ci fossero problemi in tal senso. E qui si apre uno scenario nuovo, che fa pensare ad una penuria di dotazioni per la laurea in trasporti. Intanto, fra i genitori, serpeggia una certa preoccupazione. A suo tempo, la laurea in trasporti fu pubblicizzata come una grande opportunità, e c'è scetticismo sulle ragioni addotte dall'Ateneo circa la scarsa risposta del mercato del lavoro. "Se Trenitalia assume ingegneri meccanici è semplicemente perché non trova specialisti in questo settore" commenta un genitore in risposta alle obiezioni avanzate. La sensazione diffusa è che questa "marcia indietro" tolga peso alla sede del Politecnico, incentrata su lauree brevi, visto che il corso quinquennale in meccanica si può affrontare in molte altre città, mentre viene meno l'unicità piacentina della laurea specialistica in trasporti.
Patrizia Soffientini