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Lunedì 26 Maggio 2003 - Libertà

Intense interpretazioni schubertiane per archi e piano

ValTidone Festival - Afflusso da record al concerto d'inaugurazione alla Rocchetta di Sarmato. Viotti ensemble: largo alla melodia

L'esibizione del Viotti Ensemble nella Rocchetta del Castello di Sarmato che, giusto un anno fa, inaugurò il Valtidone Festival 2002 fu una delle serate più belle di un "cartellone" per tanti versi memorabile. Per molti (ma non per gli esperti, che ben conoscevano l'eccellenza di questo complesso da camera formato da "prime parti" dell'Orchestra della Rai di Torino) fu la scoperta di un gruppo di magnifici musicisti. Per altrettanti, l'occasione di ammirare la parte più pregevole e nascosta di uno dei più bei castelli del Piacentino.
Quell'"incipit" di un'edizione fortunatissima deve essere stato considerato, a posteriori, sufficientemente beneaugurante da aver ispirato agli organizzatori l'idea di riproporre l'abbinamento anche in apertura del Valtidone Festival 2003, inaugurato l'altra sera da un bellissimo concerto schubertiano del Viotti Ensemble che ha visto la Rocchetta di Sarmato - aperta al pubblico già nel pomeriggio, per gentile concessione della proprietaria Maria Luisa Zanardi Landi - letteralmente gremita.
Un afflusso da record che ha battezzato nel migliore dei modi quella che si presenta come l'edizione dei record del Festival: ben 22 date. Quasi quattro mesi di concerti che, nel solco di una combinazione sperimentata quanto felice, portano protagonisti di levatura mondiale di un'eclettica famiglia di generi musicali - il festival è diviso in cinque filoni tematici: Classica, Etnica, Jazz, Danza, Album - a esibirsi negli angoli più suggestivi di una terra, la Valtidone, non certo avara di suggestioni (castelli, piazze storiche, rapinosi scenari naturali come il Guado di Sigerico o la Crocetta di Cicogni). Organizzato - a margine di quei Concorsi Internazionali di Musica della Valtidone ormai consacrati tra le prime competizioni polistrumentali d'Europa - dal Comune di Pianello e dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano coi Comuni di Agazzano, Borgonovo, Calendasco, Castel San Giovanni, Gragnano, Nibbiano, Rottofreno e Sarmato (col patrocinio di Regione, Provincia e Comunità Montana Valtidone, con la partnership di Piacenza Turismi, Libertà e Scuola Anguissola Scotti, il sostegno della Banca di Piacenza e l'organizzazione affidata a Tetracordo), il Valtidone Festival, sotto la guida del suo direttore artistico Livio Bollani, è cresciuto negli anni fino a diventare una delle più importanti rassegne musicali della nostra regione, la prova che l'unione delle energie di molti può davvero fare la forza. La sensazione di essere immersi in un evento di caratura ben più che provinciale è stata palpabile durante l'esibizione del Viotti Ensemble . Questo complesso ha la caratteristica di essere una formazione "aperta", con un nucleo fisso (Paolo Giolo e Marco Lamberti - assente al concerto - ai violini, Alberto Giolo alla viola, Giacomo Berutti al violoncello e il contrabbassista Giorgio Curtoni, che con questa esibizione ha fatto un applauditissimo ritorno nella sua Sarmato) aperto alla collaborazione di illustri musicisti "esterni" (a Sarmato è stato il caso della pianista Ilaria Schettini). Il programma era incentrato su due titoli celeberrimi dello Schubert "cameristico". Prima il Trio op. 99 con Paolo Giolo, Berutti e Schettini (assolutamente meravigliosi il romantico abbandono dell'"Allegro moderato", esaltato da una finissima sottolineatura delle variazioni nelle diverse iterazioni della melodia, e la morbidissima cantabilità del violino di Berutti nell'"Andante un poco mosso").
Poi il popolarissimo Quintetto op. 114 La trota, galvanizzato dallo splendido colore degli archi e dall'inebriante "perlage" del piano. La serata è stata introdotta da Mauro Torreggiani e Giuseppe Oddi (sindaci, rispettivamente, di Sarmato e Pianello) e da Bollani: tutti hanno sottolineato il ruolo strategico che Sarmato, ospitando i corsi di giugno del primo International Master Class Project, gioca nella stagione musicale valtidonese 2003.

Oliviero Marchesi

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