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Giovedì 22 Maggio 2003 - Libertà

Cittadelle culturali, Reggi cauto

Ex palazzo Enel e San Vincenzo - La giunta esamina il progetto della Fondazione ma prende tempo. "Restano punti da chiarire con Mazzocchi". Il nodo costi

Un progetto giudicato favorevolmente, nel complesso, ma che ancora necessita di verifiche e approfondimenti. Sembra questo il giudizio dell'amministrazione comunale sulla proposta della Fondazione di Piacenza e Vigevano riguardo alle destinazioni d'uso per l'ex palazzo Enel di via Santa Franca e l'ex collegio San Vincenzo di via Scalabrini.
Ieri la giunta si è riunita tutto il pomeriggio per prendere in esame il progetto comunicato nei giorni scorsi dalla Fondazione e illustrato martedì dal suo presidente, Gian Carlo Mazzocchi, davanti alla commissione consiliare 3. Un confronto che, però, non si è esaurito, ha riferito al termine un sindaco Reggi con ben poca voglia di dilungarsi in particolari. Si è limitato a informare della necessità di un nuovo incontro con Mazzocchi per "ottenere chiarimenti".
"Voglio capire qual è l'orientamento della Fondazione su una serie di questioni", ha considerato il sindaco, lasciando intendere che quanto sin qui reso noto da Mazzocchi in realtà non gli basta. "Io li seguo nel loro ragionamento ma vado oltre, stiamo ragionando su ulteriori opportunità per il comparto nel suo insieme", si è limitato a rivelare Reggi prima di chiudere le comunicazioni.
Niente chiusure, dunque, all'idea della Fondazione di realizzare due "cittadelle" più o meno monotematiche in due importanti edifici del centro storico da ristrutturare: il complesso del San Vincenzo, cui assegnare una vocazione musicale, trovandovi sistemazione anche per la scuola media Nicolini; il palazzo ex Enel, destinato a preziosa appendice dell'adiacente Galleria Ricci Oddi, per un utilizzo dell'intero comparto tutto all'insegna dell'arte.
Niente chiusure, ma nemmeno un "sì" a scatola chiusa, tanto più che si tratterebbe di una bella inversione di rotta rispetto alla soluzione prospettata lo scorso anno dal consiglio comunale per il nodo della Media Nicolini, e cioè la sua collocazione nel palazzo di via Santa Franca, giusto di fronte al connesso Conservatorio.
Prudenza allora, sembra ancora la linea dell'amministrazione nonostante il balletto tra Fondazione e Palazzo Mercanti stia andando avanti ormai da un bel po'. Prudenza, nel tentativo, pare di capire, sia di rilanciare allargando il tiro progettuale degli interventi ipotizzati sia di sciogliere i nodi sul tappeto.
Che principalmente sono due. Il primo riguarda il destino della scuola. Alla giunta preme garantire ai ragazzi la più favorevole, o la meno penalizzante, delle soluzioni possibili. Anzitutto c'è da capire se davvero la media Nicolini sia sotto sfratto da parte degli Ospizi Civili dove è attualmente alloggiata (via Gaspare Landi); in caso affermativo, non è chiaro quale sistemazione le verrebbe assegnata durante i lavori di restauro al San Vincenzo che, nelle migliori delle ipotesi, richiederanno due-tre anni.
L'altra grande questione da affrontare è quella dei costi degli interventi, sia quelli di recupero degli immobili sia quelli della loro gestione e manutenzione. Del palazzo ex Enel di via Santa Franca è proprietaria la Fondazione che si accollerebbe non solo i costi di ristrutturazione (circa 1,3 milioni di euro) ma anche una compartecipazione a quelli di mantenimento. Ma sul punto sembra che Reggi pretenda precisione al centesimo, visto che in Comune stimano che il nuovo centro che verrà comporti un aggravio di spese di gestione sui 250mila euro all'anno. Quanto al San Vincenzo, che è di proprietà di Palazzo Mercanti, la Fondazione si è detta pronta a mettere mano al portafoglio, ma è probabile che, anche in questo caso, sindaco e giunta vogliano quantificazioni il più possibile dettagliate.

Gustavo Roccella

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