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Mercoledì 21 Maggio 2003 - Libertà

"Due cittadelle per arte e musica"

La proposta del presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano presentata in commissione Cultura. Cautela fra i consiglieri. Anche il Conservatorio in via Scalabrini? Oggi parla la Giunta

Due "cittadelle": una per la musica, l'altra per l'arte visiva. E uno sforzo economico notevolissimo della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Sono gli addendi di un'operazione di recupero architettonico che prelude ad una espansione culturale di prim'ordine per la città, proiettata sugli anni a venire e incentrata sui complessi del San Vincenzo, dove alloggiare la Media Nicolini sotto sfratto (potrebbe sistemarsi qui forse dal 2004-2005), e dell'ex palazzo Enel, dove garantire respiro alla Galleria d'arte Ricci Oddi. Sempre che il Comune accetti.
La giunta Reggi è chiamata ad esprimere (e oggi ne discute) una posizione chiara su questa proposta, che sarà sottoposta al vaglio del Consiglio comunale e che supera - negli intendimenti della Fondazione - il vecchio accordo con la passata Amministrazione, confluito in una delibera votata all'unanimità nel 2002 dall'assemblea consiliare, ovvero di concentrare scuola media e spazi per l'arte nell'ex palazzo Enel.
Via rivelatasi non praticabile ad una verifica tecnica, ma inizialmente preferita da una parte degli amministratori e dei genitori. Dei progetti ha dato conto, ieri, alla commissione consiliare Cultura, presieduta da Paola Votto, il presidente della Fondazione, Giancarlo Mazzocchi, riassumendo i termini di una lettera scritta al sindaco di recente. E la commissione è solo l'ultimo atto di un confronto serrato fra Fondazione e Comune; fra assessori che la vedono diversamente, fra amministratori e genitori della media "Nicolini".
Le novità? Mazzocchi nell'esporre i due progetti afferma che anche i genitori del Nicolini "cominciano a capire che la soluzione del San Vincenzo è molto rigorosa ed efficiente".
E prospetta tempi ragionevoli per l'alloggiamento definitivo della media del Conservatorio: due anni. Altro passaggio non trascurabile: la Fondazione concorrerebbe alla gestione della Galleria Ricci Oddi per la parte nuova nell'ex palazzo Enel. Aspetto di grande rilievo per garantire un futuro all'istituzione-bis.
Cauti i consiglieri comunali. Mentre Alfonso Cappelletti (Piacentini con Reggi), convinto del disegno, chiede però sicurezza nelle vie per i ragazzi della media costretti a spostarsi tra Conservatorio e San Vincenzo, Massimo Trespidi (F.I.), ben impressionato, vuol conoscere gli oneri per il Comune, i tempi di attuazione del San Vincenzo, come verrebbe alloggiata nel frattempo la "Nicolini" e ritiene indispensabile riascoltare i genitori.
Paolo Dosi (Margherita) propende per la difesa dell'utenza "debole", ovvero il ragazzi del Nicolini, e lancia una suggestione: perché non trasferire in futuro tutto il Conservatorio Nicolini nell'ex San Vincenzo? Nascerebbe una vera città della musica. Lo spazio disponibile sono 3.470mq.
Alessando Miglioli (Piacentini con Reggi) rincalza, giudicando "bella, interessante e convincente la proposta della Fondazione, che guarda lontano", ma perché non usare tutto lo spazio per la musica? "Il pensionato per studenti previsto in una parte non è congruo con tale disegno" chiosa. C'è però il quattrocentesco Collegio Morigi che si avvia ad avere 120 posti letto disponibili, con aiuto della Fondazione potrebbe supplire alle esigenze degli universitari. Mazzocchi ascolta, lascia intendere che la Fondazione non ha tasche così larghe, ma non dice no.
Da Gianni d'Amo (Ds), che si dichiara a disagio a fronte della complessità propositiva, arriva l'invito all'Amministrazione ad esprimersi, mentre Sandro Ballerini (Forza Italia) è scettico sui tempi di ristrutturazione del "Nicolini" ("passeranno dieci anni"). Gli assessori? Ci sono Giovanna Calciati, che tace.
E Stefano Pareti, che rende noto l'impegno della giunta a discutere oggi l'argomento, giudicato di "assoluto interesse". Pronostici? Non ne facciamo. Ma quante volte si presenta un'occasione simile?

Patrizia Soffientini

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