Mercoledì 14 Maggio 2003 - Libertà
"Un monumento da troppo tempo trascurato"
Il presidente del club Sandro Molinari illustra l'iniziativa che si propone di favorire una presa di coscienza da parte dei cittadini - Venerdì a Palazzo Farnese un convegno promosso dal Rotary Piacenza Farnese. Riscoprire la città murata
"Risciprire Piacenza città murata": questo uno degli intenti della mostra e del convegno organizzato dal Rotary International Distretto 2050, nel quale la particolare situazione piacentina sarà analizzata nel contesto più ampio del progetto "Mura da salvare", che sta impegnando tutti i 10 distretti italiani del Rotary International, in collaborazione con l'Istituto Italiano dei Castelli. Venerdì 16 maggio nella Cappella Ducale di Palazzo Farnese è infatti in programma, a partire dalle ore 10, il convegno "Mura da salvare (Borghi e città murate d'Italia)", seguito alle ore 12.30 dall'inaugurazione della mostra "Città murate" che, insieme al progetto "Mura da salvare", era stata presentata dai distretti del Rotary a Roma in Campidoglio, nel marzo scorso, alla presenza delle massime autorità dello Stato. Organizzatore della trasferta piacentina dell'esposizione e del convegno di approfondimento, Sandro Molinari, assistente del Governatore del Distretto 2050 e già in passato promotore di iniziative per la salvaguardia di ciò che rimane della cinta muraria della nostra città, come la pulizia del vallo di Porta Borghetto, alla quale accorsero circa 2.000 persone. "Voleva essere un modo - ricorda Molinari - per aiutare la presa di coscienza, da parte dei cittadini, dell'importanza di un monumento da troppo tempo trascurato ed abbandonato a sé stesso". Ora il nuovo evento, di carattere storico-culturale, per un intento non dissimile: "Vorremmo che Piacenza incominciasse ad essere percepita come una città murata, quale in realtà è. Nonostante siano sopravvissute alle distruzioni ottocentesche solo porzioni della cortina muraria e alcuni bastioni, restano comunque testimonianze fondamentali, che poche città possono vantarsi di avere e che dobbiamo impegnarci a conoscere e a salvare". Nel suo progetto di carattere nazionale il Rotary International, che comprende territorialmente anche Malta e l'Albania, ha intanto condotto un censimento delle città e dei borghi murati, pubblicato in un catalogo delle mura da salvare, "cioè delle cinte totalmente o parzialmente esistenti e di quelle scomparse, ma ancora leggibili nell'assetto urbano". "Sui 90.000 Comuni italiani, sono solo 1.000 i borghi e le città murate censiti, tra cui Piacenza, Castell'Arquato, Bobbio, Vigoleno e Rivalta. Nel caso del nostro capoluogo, le mura sono anche il biglietto da visita della città nei confronti di chi arriva da Milano. Per questo vanno protette dalle manomissioni e dall'incuria". I rotariani piacentini, in collaborazione con il Demanio e la Soprintendenza competente, hanno in programma iniziative concrete per la valorizzazione delle mura, come il progetto di rendere visibili dall'esterno le fortificazioni ospitate nell'area del Polo di mantenimento pesante nord, un'idea già proposta in passato e poi arenatasi per ostacoli amministrativi. Inoltre, "come Rotary Piacenza Farnese - continua Molinari - abbiamo ottenuto dal Demanio il bastione di San Sisto, nei pressi di via Zanardi Landi, oggi seminascosto dai rovi. Abbiamo intenzione di restaurarlo e restituirlo alla città nel 2005, in occasione dei 100 anni del Rotary International". Tra coloro che hanno contribuito alla manifestazione del 16 maggio: il Comune di Piacenza, Palazzo Farnese, l'Ente per il Restauro di palazzo Farnese e delle mura farnesiane, la Fondazione di Piacenza e Vigevano e computer studio 2000. La mostra "Città murate" resterà aperta nel loggiato di palazzo Farnese (piazza Cittadella) fino al 23 maggio, con ingresso gratuito ed orario: 9.30-12.30. Venerdì, sabato e domenica anche il pomeriggio dalle ore 15 alle 18.
Anna Anselmi