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Sabato 10 Maggio 2003 - Libertà

Arie da cabaret, con stile

Struggenti interpretazioni del duo Noè-Palumbo

Una serata dedicata al musical e al cabaret. E' quanto ha proposto a Piacenza, nell'elegante Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, il concerto "Arie del Novecento". Protagonisti il mezzosoprano Ambra Noè e il pianista Sante Palumbo. "Avremmo potuto titolare questo spettacolo "Cabaret '900" - ha detto Fausto Frontini, conduttore della serata -: caratteristica comune agli autori dei brani proposti è infatti una cultura musicale di tipo classico, che presenta però marcate influenze moderne derivate dal jazz, dal folk, dal blues". Nettamente diviso in due parti il programma eseguito: dall' "Opera da tre soldi" di Kurt Weill sono state proposte arie come la celebre Canzone di Mackie Messer, la breve Cavatina di Lucy e "Vieni fuori bellezza di Soho".
E poi ancora la struggente "Signori oggi mi vedete lavare i bicchieri...", "Canto d'amore", "Canzone di Barbara" e il blues "Surabaya Johnny", quest'ultimo tratto da Happy End. Arie drammatiche, che descrivono figure femminili deluse dalla vita, frustrate sul lavoro e scontente in amore, che covano oscuri ma velleitari desideri di vendetta. Di Paul Dessau è stata invece proposta la struggente "Canzone della vedova della bettola", Begbicks, brano dalle sonorità asciutte, rese ancora più aspre da una ritmica spigolosa e a tratti ossessiva. Puntuale la prova di Ambra Noè, mezzosoprano poliglotta laureata in Letteratura tedesca all'Università di Vienna, che ha unito ad una buona interpretazione musicale la perfetta pronuncia della lingua teutonica nella quale sono scritti i testi delle canzoni. Completamente diverso il tono della seconda parte. Dopo due compositori tedeschi, ecco due autori americani: George Gershwin e Leonard Bernstein. Qui la drammaticità ha lasciato il posto a brani più solari, ispirati ai temi dell'amore, della fiducia in futuro migliore, delle ingenue speranze di giovani innamorati: "Summertime" (dal musical Porgy and Bess), "Embraceable you", "The man I love", "Somebody loves me". E poi altri brani celeberrimi tratti da West Side Story: "Tonight", "Somewhere" e "Something is coming". Sostanzialmente buona l'esibizione della Noè, peraltro apparsa un po' avara sul piano dell'intensità nei registri bassi e della scioltezza interpretativa. Sante Palumbo, che vanta una professionalità a dir poco invidiabile (grandissimo jazzista, raffinato compositore nonché abile aggiangiatore) ha tenuto fede alla sua fama: seppur "costretto" nel ruolo di accompagnatore, la grande eleganza interpretativa e la perfetta tecnica esecutiva sono emerse nitide durante tutti i brani, culminando in una vera esplosione sonora allorché, sollecitato da Frontini, si è magistralmente esibito fuori programma nell'esecuzione della famosa "Caravan" di Duke Elllington. E il pubblico, attento e numeroso, ha alla fine tributato ai due interpreti calorosi e meritati applausi.

Mauro Bardelli

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