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Sabato 10 Maggio 2003 - Libertà

Alla scoperta degli archivi ecclesiastici

Quinta settimana della cultura - Un convegno nella Sala delle Colonne della Curia Vescovile. Visita guidata ai documenti della basilica di S. Antonino

Le iniziative organizzate ieri per la conoscenza e la valorizzazione degli archivi ecclesiastici della Diocesi di Piacenza-Bobbio sono riuscite a concretizzare in modo evidente ed efficace lo slogan con il quale il ministero per i Beni Culturali ha voluto contrassegnare la V Settimana della Cultura, definendo quest'ultima "uno spazio aperto". Così ieri mattina nella Sala delle Colonne della Curia Vescovile e nel pomeriggio presso l'Archivio Capitolare di S. Antonino, grazie alle relazioni accurate, ma anche presentate in modo comprensibile a chiunque, il mondo misconosciuto ed affascinante delle raccolte archivistiche si è aperto ai profani. Si sono dischiuse finestre sugli avventurosi scenari del passato, sulla problematica situazione del presente e sulle prospettive future di conservazione, per la quale l'entusiasmo e l'amore per il proprio lavoro, dimostrato ieri da studiosi con anni di esperienza e dalle nuove leve, fanno ben sperare. In apertura della giornata di studi, Maria Parente della Soprintendenza archivistica per l'Emilia Romagna ha sottolineato come gli archivi siano considerati la cenerentola dei beni culturali e costretti dai ridotti finanziamenti ad adottare la politica dei piccoli passi. Nel caso piacentino, un aiuto considerevole è venuto dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano. Con fondi ministeriali dovrebbe essere finanziato il progetto, già approvato, di riordino ed inventariazione di tutti gli archivi parrocchiali della diocesi piacentina, mentre dal 1996 al 2000 gli sforzi si sono concentrati sui documenti delle chiese dell'ex diocesi di Bobbio. Tutti lavori condotti in piena collaborazione tra Soprintendenza, Archivio di Stato e Curia, in particolare con il responsabile di tutti gli archivi della diocesi, don Angiolino Bulla. Il recupero degli archivi è di importanza capitale soprattutto per le parrocchie di montagna, dove spesso le carte conservate presso le chiese sono l'unica testimonianza scritta della vita della comunità. Il responsabile dell'Ufficio Beni Culturali della diocesi, monsignor Domenico Ponzini, è intervenuto ringraziando per il tanto che è stato fatto per la valorizzazione di archivi, come quello della Cattedrale, continuamente consultato dagli studiosi. Ha anche precisato l'importanza a livello mondiale dell'Archivio Capitolare di Sant'Antonino, alla quale non corrisponde - ha puntualizzato monsignor Ponzini - un'adeguata sensibilità a livello ministeriale per gli indispensabili interventi di salvaguardia. Una sua "piccolissima delusione": che non si sia cominciato a lavorare dagli archivi provenienti dalle zone più impervie ed abbandonate, dove magari manoscritti del '500 sono stati conservati alla rinfusa in casse da frutta. Eppure, come evidenziato da Gilberto Zacché presidente della sezione Anai dell'Emilia Romagna, gli archivi ecclesiastici della nostra regione hanno un rilievo eccezionale e la stessa Anai organizza ogni anno due momenti seminariali a S. Fiorano e a Ravenna, durante i quali sono salite alla ribalta anche le raccolte piacentine. La situazione "ottimale" della diocesi di Trento, grazie alle maggiori sovvenzioni disponibili nel regime a statuto speciale, è stata illustrata da mons. Livio Sparapani, (responsabile degli archivi della diocesi di Trento), che ha anche suggerito un uso degli archivi come strumento pastorale. Infine Paola Agostinelli e Elena Nironi hanno raccontato quanto è stato fatto, insieme alle colleghe Valentina Inzani, Anna Riva, Valentina Bernardelli e Lorenza Barocelli, per il riordino e la microfilmatura dei libri canonici della ex-diocesi di Bobbio e quanto le prime quattro ricercatrici stanno affrontando per il riordino degli archivi parrocchiali. Nel pomeriggio si è tenuta una visita guidata all'archivio Capitolare e al Museo di Sant'Antonino, dove Anna Riva e Marco Carubbi hanno presentato autentici tesori, dagli "economici" libri di scuola in uso nel XII secolo ai lussuosi corali miniati nel secolo XV.

Anna Anselmi

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