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Mercoledì 7 Maggio 2003 - Libertà

Letteratura francofona e Paesi in via di sviluppo

In mostra fino al 14 in Largo Battisti

La globalizzazione intesa come un fenomeno scientifico, culturale e tecnico nel panorama mondiale della letteratura francofona.

La globalizzazione non è fenomeno solo scientifico ma anche culturale, non solo tecnico ma anche letterario; nel variegato panorama mondiale la letteratura francofona, cioè di derivazione francese per il tramite coloniale, ha ormai assunto peso e respiro internazionali ponendosi, quasi, come ideale prolungamento del centralismo europeo.
E l'Associazione culturale italo-francese (A.C.I.F.) ha allestito presso la sede di Piacenza, in largo Matteotti n. 7, dal 7 al 14 maggio, una mostra sulle letterature francofone di prima e seconda generazione con apposita sezione per autori giovani e promettenti. Ieri, alla Fondazione di Piacenza e Vigevano, moderatrice Annick Pioggiosi, conferenza di presentazione dell'interessante iniziativa con Marco Modenesi, Università di Milano, che in "Figures de la nouvelle litterature du sud" ha brevemente illustrato alcune delle personalità di maggior spicco di quest'importante filone culturale che, proponendo tematiche sempre più complesse, stanno sistematicamente allontanandosi dagli stereotipi di pochi decenni fa quando prevalevano protesta sociale, intolleranza, istanze libertarie. Dopo il faticoso distacco i paesi del Maghreb (Algeria, Marocco e Tunisia) tentarono, riuscendovi solo in parte, di sciogliere gli stretti legami culturali con la Francia: la libertà politica e civile non ha tuttavia permesso loro di recuperare in toto l'identità nazionale per vitalità, vastità e profondità dello spirito coloniale. Drammatica lacerazione, quindi, per tutti i letterati maghrebini: all'inebriante entusiasmo per la riconquistata indipendenza non ha mai corrisposto una completa emancipazione culturale. Il francese, poi, era utilizzato da tutti quegli scrittori che riflettevano su vicissitudini nazionali e sulla travagliata epopea musulmana con interpretazioni storico-critiche fortemente radicate mentre la lingua araba ora è ufficiale solo per l'attualità. L'uso discreto, in alcuni casi intenso, dell'idioma francese garantiva loro sicuro affaccio mondiale, diffusione costante ed inserimento in circuiti ufficiali dopo secoli di emarginazione e sudditanza politica. Anche in altri contesti letterari francofoni (Africa Nera, Oceano Indiano e Caraibi) la lingua francese ha sempre imposto un modello culturale raffinato ed elegante permettendo alle nuove generazioni di esprimere, con metodo sicuro e necessaria consapevolezza critica, impegnativi contenuti. Anche grandi interpreti delle maggiori idealità nazionali come Senghor e Cesaire hanno sempre riconosciuto non solo freschezza e duttilità al francese ma, in generale, modernità e vigore dei parametri europei capaci, senza sforzi apparenti, di nobilitare il concetto di "negritudine", forse la più alta conquista culturale, vera e propria summa del pensiero e della sensibilità dei paesi soprattutto africani.

"Mostra documentaria sulle letterature francofone della prima e seconda generazione". Presso la sede dell'Associazione culturale italo-francese (A.C.I.F.) dal 7 al 14 maggio, in largo Matteotti n. 7, Piacenza.
Orari: lunedì-mercoledì-venerdì 17-19 o per appuntamento telefonico al numero 340/7976497.

Fabio Bianchi

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