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Giovedì 26 Giugno 2003 - Libertà

"Solo il lavoro "libera" i detenuti"

Convegno sulle attività in carcere. "Una risorsa per il singolo e per la collettività"

Lavoro come diritto inalienabile, come fonte di riscatto e di recupero dei detenuti. L'affermazione è arrivata con forza dai rappresentanti delle istituzioni locali e del mondo del sociale presenti ieri al convegno "Carcere e lavoro intramurario" tenutosi ieri mattina presso l'auditorium della Fondazione in via Sant'Eufemia.
Durante l'incontro è stato fatto il punto sul progetto regionale "Change" partito un anno fa all'interno della casa circondariale di Piacenza, con lo scopo di proporre e sperimentare azioni di inclusione sociale e lavorativa di detenuti e di ex detenuti, attraverso l'attivazione di un sistema di rete con il coinvolgimento di istituzioni e del privato sociale. Il progetto ha visto coinvolti oltre a Enaip Emilia Romagna, anche la cooperativa Futura, attiva dal 1995 a le Novate con un laboratorio informatico, come ha ricordato il coordinatore provinciale Pietro Bertolazzi.
"Si pensa che la riabilitazione del detenuto inizi con la fine della pena. Non è così - ha sottolineato Bertolazzi - per i reclusi il tempo da far passare è pesantissimo, e segna nel profondo. Il lavoro li impegna nella progettazione di un futuro possibilmente diverso".
Le opportunità lavorative possono servire quindi a interrompere l'effetto "porta girevole": entrare e uscire dal carcere. E a conferirgli nuovamente dignità, come ha osservato la direttrice della casa circondariale di Piacenza, Caterina Zurlo: "In questo modo può rendersi nuovamente utile in una società che ha ferito, il lavoro in carcere è una risorsa per il singolo e per la collettività". Punto sul quale hanno insistito sia il presidente della Provincia Dario Squeri sia il sindaco Roberto Reggi, e non a caso tra le convenzioni stipulate attraverso il progetto "Change" figurano anche quelle sottoscritte con l'ente di Corso Garibaldi (archiviazione ottica di documenti) e di palazzo Mercanti (in via di definizione un progetto relativo alla gestione delle rette delle mense scolastiche e degli asili nido della città), oltre alle due firmate proprio con la casa circondariale di Piacenza e con Tesa.
Dal 1995 fino ad oggi sono stati 98 gli avviamenti al lavoro di persone detenute da parte della cooperativa Futura (ma gli inserimenti complessivi sono stati 150), che ha aperto in quell'anno un laboratorio informatico all'interno delle Novate, passando dalle 10 postazioni telematiche iniziali alle 25 attuali. Al momento sono otto le persone detenute che stanno lavorando per la cooperativa Futura. I servizi offerti rientrano nel campo informatico: videocodifica e acquisizione ottica, informatizzazione dei dati, data entry.

Paola Pinotti

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