Venerdì 6 Giugno 2003 - Libertà
Annamaria Ferrarini in giro per i cinque continenti
Il libro presentato alla Fondazione di Piacenza e Vigevano. Diario di viaggio a ritroso nel mondo
Viaggi e spostamenti per lavoro e diporto, tra globalizzazione, internazionalità ed abbattimento delle frontiere, sono anche rilassamento psico-fisico ed arricchimento spirituale, dimensione irrinunciabile quindi della nostra caotica vita. Ieri, alla Fondazione di Piacenza e Vigevano, Fausto Fiorentini ed Alfredo Malpezzi hanno presentato l'interessante diario di viaggio di Annamaria Ferrarini, "Appunti di viaggio di una turista curiosa" (edizioni Vicolo del Pavone), raccolta di notizie, stati d'animo e sensazioni relativi a viaggi compiuti sin dal lontano 1979 per, dapprima, studio e lavoro, ora per svago.
"Grand tour" e "kavalier tour" sono precedenti illustri perché, dopo l'apertura illuministica, crearono singolari aspettative fra nobiltà ed alta borghesia mitteleuropea sette ed ottocentesca che, visitando soprattutto l'Italia, completavano una formazione culturale spesso accademica, raffinavano il gusto estetico e soddisfacevano appieno istanze e tensioni romantiche. Idealmente, in quest'epoca di viaggi, il "grand tour" si è, oggi, esteso a tutto il mondo ritrovando, il mitico "homo viator", la propria compiuta realizzazione in attesa di suggestivi viaggi intergalattici praticabili, probabilmente, già nei prossimi decenni.
Ordinati a ritroso per rimarcare, quasi, l'inesorabile incalzare del tempo, quindi urgenza e necessità di compiere viaggi per sconfiggere la solitudine esistenziale, ritrovare orgoglio e determinazione - eccetto pochi casi, nelle sue numerose trasferte era sempre sola - nel volume di Ferrarini troviamo viaggi in ogni continente: in Cina (2000), alla ricerca di storia, religiosità e mistero in città grandiose e solenni. Poi in Castiglia (1999), sedotta dalla fastosa e magniloquente arte spagnola, dall'imponenza dei palazzi barocchi e dal prestigio architettonico delle maggiori città.
Poi Rodi e Creta (1998), Cipro (1997) e Malta (1996), tra insigni testimonianze storiche e superbi reperti archeologici. Quindi Costa Brava (1995), tra il vento ed il sole della Catalogna, infine Stati Uniti d'America (1979) in un incessante vagabondaggio da una metropoli all'altra, sempre meravigliata e stupita da spazi immensi, varietà e ricchezza paesaggistica di quel continente. Volume breve e scorrevole, non solo reportage ma ricostruzione a posteriori del viaggio, un Baedeker evoluto quindi, turismo non di pura evasione ma esperienza di vita rielaborata e trasformata in stimolo e nutrimento spirituale per una fascinosa, inesausta ed intrigante riscoperta di noi stessi perché la geografia può anche essere interiorizzata, diventare memoria ed introspezione.
La cultura è, dunque, dato ormai assimilato, importa all'uomo moderno ritrovare unità spirituale, coscienza critica, consapevolezza e gioia di vivere per una crescita etica e morale; e la curiosità è indice di vivacità e maturità.
Fabio Bianchi