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Giovedì 10 Luglio 2003 - Libertà

Un super-laboratorio per le aziende

Il progetto è stato proposto alle forze economiche piacentine da istituzioni, università e Fondazione. Obiettivo: trasferire tecnologie avanzate alle nostre imprese

La proposta, così come viene presentata, è di quelle che non si possono rifiutare. Si vuole costituire una fondazione, potrebbe chiamarsi "Piacenza innova", partecipata dalle istituzioni, dalle due università, Cattolica e Politecnico, da aziende che ci credono e che vogliono crescere in innovazione servendosi in modo diretto dell'aiuto dei più avanzati centri di ricerca degli atenei. E' il grande tema del trasferimento tecnologico. Questa idea ambiziosa, promossa in primis dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano che intende mettere risorse proprie per sostenere il progresso qualitativo delle imprese, è figlia del Piano Strategico per il rilancio del territorio piacentino.
Ieri il progetto è stato portato all'attenzione del mondo economico locale dai diretti promotori. Ora le imprese, potenziali soci, avranno il tempo di elaborare la proposta, non tantissimo per la verità. C'è volontà di stringere le fila a settembre e di costituire subito dopo la nuova fondazione perché operi dall'autunno.
Come risponderanno le aziende? E' la vera scommessa di questa iniziativa, che decollerà solo se adeguatamente condivisa dai privati. Per contro, un'indifferenza delle forze economiche e quindi un "buco nell'acqua" potrebbe rappresentare un'occasione mancata per l'economia piacentina degli anni a venire. La nuova fondazione si presenta dalla struttura leggera, agile. Nessuno vuole "carrozzoni", e in più ci sono interessamenti a partecipare, anche attraverso donazioni, da parte di nomi altisonanti dell'informatica come Microsoft, Cisco System e Hewlett Packard.
Di ricerca applicata c'è un gran bisogno, concordano gli interlocutori all'incontro che si è tenuto ieri alla sede dell'Associazione Industriali. E' di questo avviso Giuseppe Parenti, presidente degli imprenditori piacentini: "Prima si faceva ricerca per vincere sul concorrente vicino, oggi è una filosofia necessaria, se non si innova ci si schianta...". Ma, avverte Parenti, non si deve dimenticare che all'economia locale servono anche infrastrutture di collegamento e aree a prezzi bassi per favorire gli artigiani e l'arrivo di nuove imprese.
Il valore aggiunto del progetto consiste nel mettere insieme le più avanzate competenze delle università presenti a Piacenza: la Cattolica, per quanto concerne le applicazioni telematiche, e il Politecnico, sul versante delle macchine utensili e dei sistemi di produzione. "La Fondazione di Piacenza e Vigevano si fa promotrice di questo progetto - ha chiarito Attilio Ceresa, che siede nel Consiglio dell'ente - teso ad innescare una miglior sinergia tra i due atenei e le realtà produttive locali". Le buone idee, i miglioramenti innovativi, devono circolare, nella consapevolezza che per aziende medie e piccole non è facile il colloquio con le università.
"Vogliamo darci un modello si sviluppo più all'avanguardia - sintetizza a sua volta l'assessore provinciale Rosanna Mazzoni (Formazione) - e per far questo mettiamo a disposizione questi strumenti, resta da capire che gradimento c'è".
A perorare con forza il polo ad alta tecnologia anche l'assessore comunale Marco Elefanti (Sviluppo economico). Comune e Provincia, spiega, si ritagliano il ruolo di far progredire il percorso, non di governarlo, "protagonisti sono l'università e le imprese". Oltre alle risorse della Fondazione, si guarda a fondi regionali e internazionali, ma resta importate un segnale di adesione concreto da parte delle aziende alle quali basteranno poche centinaia di euro per diventare socie. "Oggi non si sfruttano a fondo le opportunità tecnologiche, occorre un punto di riferimento che sappia cogliere l'innovazione, i tempi sono maturi". La nuova fondazione potrebbe convogliare i bisogni di più settori: dal biotech agroalimentare alla meccatronica. La struttura? "Un presidente e un direttore operativo - entra nel merito Elefanti - e c'è già la disponibilità di una sede negli spazi del Consorzio Leonardia a Piacenza Expo, vincolati ad un uso finalizzato a ricerca e innovazione, Ikea offrirebbe l'arredamento".

Patrizia Soffientini

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