Fondazione di Piacenza e Vigevano Stampa
  Rassegna Stampa
spazio
  Comunicati Stampa
spazio
  Eventi Auditorium Piacenza
spazio
  Eventi Auditorium Vigevano
spazio
  Comunicazione
spazio

 
Home Page     Rassegna Stampa   


Mercoledì 27 Agosto 2003 - Libertà

Restauro terminato. Facciata libera per la festa dell'Angil

Iniziati alla fine di maggio, i lavori hanno consolidato le pietre d'arenaria che si stavano sfaldando. Duomo pronto a togliersi i veli

La facciata del Duomo di Piacenza è pronta a tornare al suo antico splendore. Con qualche giorno d'anticipo rispetto ai tempi fissati è terminato il restauro della parte frontale e la cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta può ora togliere le vesti bianche che l'hanno ricoperta per quasi tutta l'estate. Ieri le ultime rifiniture, poi i teloni che ricoprono le impalcature saranno tolti.
Le operazioni dureranno alcuni giorni ma dovranno terminare presumibilmente per il prossimo 14 settembre quando verrà assegnato l'Angil dal Dom, il riconoscimento della Fondazione di Piacenza e Vigevano che ogni anno viene riservato ad un piacentino distintosi all'estero. I restauri della cattedrale, tuttavia, non saranno finiti. E c'è una novità: la Sovrintendenza ha inserito anche il sagrato nella lista delle cure.
"Il restauro della facciata è terminato proprio in queste ore" spiega soddisfatto monsignor Domenico Ponzini, direttore dell'Ufficio beni culturali della diocesi e canonico della cattedrale. La rassicurazione: "Il cantiere dovrebbe venire liberato entro il 13-14 settembre per la festa di Santa Giustina".
La facciata del duomo è realizzata, per metà in marmo rosa, per metà in pietra arenaria proveniente dalle cave del Piacentino e della Toscana. Proprio le condizioni critiche dell'arenaria che si stava sfaldando avevano consigliato un intervento urgente iniziato alla fine di maggio curato dallo studio di restauro dell'impresa Formica di Milano. Il prezioso ciclo dei segni zodiacali di Niccolò da Ferrara, tanto per fare un esempio, realizzato in marmo sopra il protiro principale, poggiava su uno strato di arenaria che si stava progressivamente assottigliando.
L'intervento della Soprintendenza fa parte di un primo lotto per il quale sono stati stanziati 125 mila euro.
Per un pezzo di duomo rimesso a nuovo un'altro che entra "in corsia". Si tratta del sagrato che è stato inserito dalla sovrintendente Sabina Ferrari, quasi a sopresa ma con grande soddisfazione della diocesi, nel programma di restauro triennale già finanziato dal ministero del beni culturali. L'ultima operazione di maquillage a cui era stato sottoposto l'ingresso del Duomo risale ad un secolo fa con i restauri voluti dal vescovo beato Giovanni Battista Scalabrini. "Allora l'ingresso avveniva dai lati del sagrato - continua monsignor Ponzini -; nella parte frontale vi era una balaustra che venne tolta".
A preoccupare, oggi, sono le condizioni delle pietre con cui è realizzato il sagrato: le solite lastre di arenaria provenienti dalle cave del Piacentino all'inizio del secolo scorso, in particolare la pietra di Rocca Pulziana. "Per ora nulla di allarmante - tranquillizza il responsabile diocesano - ma con il tempo c'è il timore che qualche pietra possa cedere e dunque si è deciso di curarle".

Federico Frighi

Torna all'elenco | Versione stampabile

spazio
spazio spazio spazio
spazio spazio spazio