Lunedì 16 Maggio 2005 - Libertà
Da Piacenza un progetto di turismo sociale
La riflessione
Con il risveglio primaverile sembra di assistere anche ad una frizzante ripresa di ideazione e progettazione nella nostra città. Sarà la paura del declino e della stagnazione che non risparmia certo il sistema nazionale e quello provinciale, sarà l'azione di stimolo e di raccolta che "Libertà" conduce con intelligenza e tenacia, offrendo un esempio non comune di giornalismo di impegno sociale e civile; sta di fatto che assistiamo a un positivo fermento di chi vuole sovvertire la tendenze negative mettendo in campo creatività e coraggio, capacità di radicamento nel territorio ma anche voglia di orizzonti più ampi.
In questo clima mi permetto di condividere un progetto a cui sto lavorando da mesi teso a candidare Piacenza come punto di riferimento nazionale per la creazione di una rete di promozione del turismo sociale. La presenza di una forte cultura solidaristica del nostro territorio e le indubbie potenzialità turistiche che non hanno però ancora trovato una vocazione specifica, rendono la nostra provincia un laboratorio ideale per promuovere una sperimentazione che si caratterizza su tre versanti principali:
Sviluppo di forme di turismo equo e solidale a livello prevalentemente internazionale.
L'obiettivo di fondo è quello di valorizzare le risorse naturali, paesaggistiche e culturali organizzando viaggi che siano occasioni di incontro non solo con i luoghi ma anche con le persone e le esperienze di altri paesi. La possibilità di far crescere esperienze cooperativistiche basate non solo sull'artigianato e sul commercio ma con una vocazione imprenditorial-sociale nel settore del turismo risulta allo stesso tempo impegnativa e stimolante. Dal punto di vista della domanda vi è sicuramente un gran numero di persone con la volontà di andare oltre il viaggio "culturale-intelligente" che non ti consente comunque un vero e profondo incontro con le persone di altri paesi. Come non va trascurata la spinta etica a vedere i propri soldi arrivare in tasca ad organizzazioni e gruppi con finalità solidali e cooperativistiche.
Gli aspetti eco-ambientali di questi particolari pacchetti verranno ovviamente valorizzati al massimo. In definitiva si punta a consolidare e innovare le prospettive della cooperazione internazionale e del commercio equo e solidale individuando negli scambi turistici un filone dalle grandi potenzialità. Sviluppo del i turismo sociale a livello prevalentemente nazionale Si tratta di individuare e progettare proposte adeguate a gruppi di persone con handicap, problemi psichici, di polidipendenza, minori a rischio ecc… che , rifacendosi alle esperienze consolidate del turismo per anziani, si qualifichino tuttavia per un'offerta più attenta agli aspetti relazionali, garantendo allo stesso tempo tutela e integrazione; specificità della proposta e incontro con gli altri. La montagna, le isole, le città d'arte, il mare (fuori dai classici ghetti che talvolta abbiamo visto ) possono costituire luoghi di incontro e socializzazione, occasioni per esperienze ad alto contenuto terapeutico ed esistenziale.
Si pensa alla costruzione di una sorta di marchio di qualità e Piacenza potrebbe fare da apripista caratterizzandosi come territorio del turismo sociale. Il Turismo educativo e l'organizzazione di scambi giovanili , in ambito europeo e internazionale. Anche in questo caso le esperienze già consolidate di scambi giovanili, finalizzate tra l'altro ad imparare le lingue, andrebbero arricchite offrendo ai ragazzi l'opportunità di una conoscenza più profonda dei luoghi ove si recano e delle esperienze giovanili e sociali più significative (senza per questo rendere noiosi o pedanti questi viaggi). E' possibile pensare anche ad un coinvolgimento dei ragazzi delle scuole elementari. Interessante risulta collegare il progetto alle esperienze già consolidate dei progetti delle Città amiche dei bambini, ampliando la dimensione dello scambio e del confronto con realtà "altre". Il progetto sta riscotendo un notevole interesse sia in ambito cittadino che nazionale, sarebbe però interessante verificare la possibilità di farlo decollare come una delle idee forti di rilancio di Piacenza su cui far convergere la collaborazione delle Istituzioni, della Fondazione, delle associazioni, della società civile.
Giuseppe Magistrali