Mercoledì 13 Agosto 2003 - Libertà
Scrittori attesi sulla "nave dei folli"
A "Carovane 2003" giungeranno Senocak, Scliar e Giardinelli
Era il 1494 quando a Basilea veniva pubblicata l'opera dell'umanista Sebastian Brant, "Der Narrenschiff" (la nave dei folli), nella quale veniva descritto un grottesco e disastroso viaggio dantesco nella follia e in ogni sorta di vizio e peccato degli uomini. A illustrare la sua opera, Brant chiamò un'équipe di illustratori, il principale dei quali fu Albrecht Dürer, autore della suggestiva immagine di un battello che trasporta un'orda di folli con in testa dei berretti a sonagli, che ossessionava l'immaginazione popolare dell'epoca.
Se il folle, tuttavia, nella concezione di Brant e dei suoi contemporanei, era da una parte sinonimo di peccatore, dall'altra era visto anche come il possessore di un sapere oscuro e proibito, e spesso era associato alla figura del mago e del sapiente. Non a caso il primo canto del poema di Brant è consacrato ai libri e ai sapienti e si apre con un'incisione in cui il Maestro porta, dietro il suo berretto di dottore, il cappuccio a sonagli dei pazzi.
Ecco perché uno degli appuntamenti fissi di Carovane, che si riproporrà anche nell'edizione di quest'anno, si intitola "La nave de los locos", la nave dei folli. In questo appuntamento, infatti, Alessandro Dosi presenterà ogni giorno al pubblico piacentino alcuni scrittori ospiti della rassegna, famosi o emergenti, italiani e stranieri, invitati a parlare, dal palco di piazza Duomo, del loro ultimo libro. Nella giornata di lunedì 8 settembre di Carovane 2003, i "folli" saranno tre scrittori provenienti da realtà e paesi diversi: Zafer Senocak, Moacyr Scliar e Mempo Giardinelli.
Poeta, narratore, saggista e giornalista, Zafer Senocak è nato ad Ankara nel 1961, è cresciuto tra Istanbul e Monaco e attualmente vive a Berlino. Riconosciuto come il più originale rappresentante della letteratura dell'emigrazione in Germania, oltre a diversi romanzi, ha pubblicato poesie e saggi, ricevendo numerosi premi e riconoscimenti. Le sue opere sono tradotte fra l'altro in turco, inglese, francese ed ebraico. Recentemente la casa editrice Voland ha pubblicato il suo libro "L'erottomanno". Il romanzo, che all'estero ha già avuto grande successo, racconta un'inchiesta su un manoscritto e una morte misteriosa affidata dal procuratore a uno scrittore berlinese suo amico, che tenta di ricomporre il puzzle e al quale le figure del libro sono stranamente familiari... Russo di origine ma brasiliano di formazione, ebreo e gaucho, Moacyr Scliar, la voce del Rio Grande do Sur, è riconosciuto come il principale scrittore ebreo brasiliano. Figlio di ebrei russi emigrati in Brasile, è nato a Porto Alegre nel 1947.
Medico e scrittore, è autore di romanzi, racconti e saggi che sono stati tradotti in dodici lingue e che gli hanno valso premi e riconoscimenti importanti, come il Premio Casa de las Américas, ottenuto con la raccolta di racconti "L'orecchio di Van Gogh" (Edizioni Voland). Il suo ultimo libro, "Il centauro nel giardino", pubblicato con lo stesso editore romano, è stato presentato l'anno scorso in Italia da Moni Ovadia e narra l'improbabile storia, sullo sfondo di un Brasile assolutamente reale, di un centauro che torna uomo ma mantiene la libertà e la sessualità sfrenata della sua vita precedente.
Mempo Giardinelli, argentino di origini abruzzesi, è considerato uno dei padri della letteratura latinoamericana contemporanea. Nato a resistencia (Chaco) nel 1947, dove vive tuttora, insegna letteratura latinoamericana nelle principali università degli Usa. Scrittore e giornalista, ha pubblicato una decina di libri, molti dei quali hanno ottenuto premi e riconoscimenti, tra cui nel 1996 il Romulo Gallegos, il più importante premio letterario del continente, assegnatogli con "Santo oficio de la memoria", saga dell'emigrazione italiana e soprattutto abruzzese in Argentina. In Italia è stato scoperto grazie a Luìs Sepulveda e all'editore Luigi Brioschi che nella collana La frontiera scomparsa (Guanda) hanno ripubblicato "Luna Calda", seguito da "Il decimo inferno" e "Finale di romanzo in Patagonia". Da poco, lo stesso editore ha mandato in libreria il nuovo romanzo di Giardinelli, "La rivoluzione in bicicletta", con cui questo scrittore, per mezzo della storia di un ex combattente paraguaiano, dipinge un formidabile affresco della realtà latinoamericana, tratteggiato a pennellate rabbiose, ma spesso anche con irresistibile humor.
Caterina Caravaggi