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Lunedì 4 Agosto 2003 - Libertà

Rivitalizzare il commercio nel centro storico di Piacenza

L'intervento

Chiediamo alla giunta comunale di Piacenza di sostenere il piccolo e medio commercio per conservare gli attuali esercizi dando loro la possibilità di ridurre i costi di gestione

Con l'approvazione del Consiglio Comunale di "Ipercoop" e di "Esselunga", l'Amministrazione Comunale di Piacenza ha largamente definito gli insediamenti della grande distribuzione. Ora l'attenzione deve, necessariamente, spostarsi sull'ampliamento e la rivitalizzazione del più grande e antico centro commerciale di Piacenza: il Centro Storico.
Il recente via libera ai centri commerciali ha destato non poche preoccupazioni tra i commercianti della nostra città e la domanda che spesso viene posta è "Come possiamo reggere il confronto con la grande distribuzione"? La "crisi dei commercianti", di cui si sente tanto parlare, non dipende, ovviamente, solo dalla presenza dei centri commerciali ma anche da altri fattori quali l'elevata pressione fiscale ed i costi di gestione sempre più onerosi.
Per affrontare questo problema ed evitare che Piacenza con il suo centro storico perda il proprio sistema distributivo, la Margherita invita l'Amministrazione Comunale ad operare una serie di provvedimenti che abbiano come principio il sostegno al piccolo e medio commercio e come obiettivo quello di conservare gli attuali esercizi dando loro la possibilità di ridurre i costi di gestione.
La Margherita non è contro la grande distribuzione, la quale con la propria presenza concorre alla calmirazione dei prezzi a favore dei consumatori; noi intendiamo permettere al commercio piccolo e medio di rinnovarsi, e alla grande distribuzione di avere un maggiore equilibrio. La Margherita si adopererà affinché sia assicurato il rispetto della libera concorrenza favorendo un equilibrato sviluppo delle diverse tipologie distributive, sia valorizzata la funzione commerciale al fine della riqualificazione del centro storico, siano favoriti gli insediamenti commerciali destinati al recupero delle piccole e medie imprese già operanti sul territorio.
Del resto la necessità di tutelare la piccola distribuzione è da tempo divenuta oggetto di studio anche a livello europeo: nel 1996 la Commissione delle Comunità Europee ha pubblicato il "Libro Verde sul Commercio" in cui si afferma che il commercio rappresenta una componente fondamentale per misurare la forza di un'economia nazionale e le sue potenzialità di crescita, anche occupazionali. Il "Libro Verde sul Commercio", oltre a sottolinearne la valenza economica, mette ben in risalto l'importanza sociale che il commercio riveste all'interno del modello europeo: sia come funzione di integrazione sociale e di diffusione di modelli culturali, sia come fattore importante di razionalizzazione territoriale ed urbanistica.
La modernizzazione del sistema distributivo, avvenuta nel corso dell'ultimo decennio, pone con forza il problema del centro storico e del ruolo che può giocare il settore commerciale nel processo di valorizzazione di quest'area.
"Il commercio protagonista del rinnovo urbano": questo è l'approccio in cui crede la Margherita per risolvere il problema della riqualificazione territoriale del centro storico. Ciò, per il piccolo commercio, significa ripensare il proprio ruolo in termini di competitività: offrendo al cittadino prodotti e servizi diversi e più "specializzati", che non temono la concorrenza della grande distribuzione. È necessario, quindi, rendere il settore commerciale sempre più dinamico, più qualificato e più consono alle esigenze del consumatore. L'organizzazione generale dell'attività dovrebbe vedere i commercianti del centro storico sempre più "consorziati" al fine di una comune sintonia che consenta una proposta unitaria al consumatore, per renderlo di fatto convinto che il centro storico di Piacenza è pur sempre il centro commerciale di maggiori dimensioni.
Una soluzione del genere prevede, oltre al sostegno al piccolo e medio commercio, precise strategie di riqualificazione dei servizi, delle infrastrutture, dell'accessibilità ai parcheggi in un contesto di marketing del territorio che punti al miglioramento dell'accoglienza e della vivibilità del cuore della città.
Un progetto così ambizioso, quanto realizzabile, passa necessariamente attraverso la dinamicità degli operatori commerciali e la stretta collaborazione tra associazioni ed enti pubblici; ma necessita soprattutto di rilevanti interventi economici, pubblici e privati, e di una riflessione sugli aspetti urbanistici e viari della zona. Le strade per "rifare il trucco" al centro storico di Piacenza sono la valorizzazione del patrimonio storico e culturale, il recupero degli immobili pubblici inutilizzati, il potenziamento del Polo universitario, la riorganizzazione dello spazio urbano e il miglioramento della mobilità.
Ed è proprio riallacciandoci a queste strade che trova un senso compiuto l'individuazione di circa una decina di grandi progetti generali come strategici e fondamentali per il futuro del centro storico. Tra cui vale la pena citare: la riqualificazione di Piazza Cittadella per la quale oltre ad adeguato numero di posti auto nelle immediate vicinanze, si potrebbe avviare un'operazione di recupero architettonico della piazza stessa consono alla vicinanza con Palazzo Farnese, magari traendo spunto dai lavori presentati a seguito del concorso appositamente indetto. Il recupero dell'ex Palazzo Enel per il potenziamento, in collaborazione con la Fondazione di Piacenza e Vigevano, della Galleria Ricci Oddi attraverso la creazione di uno spazio per iniziative di arte moderna e contemporanea ( sulla base di un progetto tendente a rilanciare ed ad ampliare l'offerta culturale e conseguentemente il flusso di turismo specifico ). Il recupero della biblioteca Passerini - Landi. Il trasferimento dell'Archivio di Stato nell'ex Caserma Cantore ( con realizzazione di importante area di parcheggio pubblico ). La ridefinizione del ruolo e della presenza del Teatro Municipale ( e del Teatro dei Filodrammatici recentemente recuperato ) nel sistema regionale e, più in generale, nel panorama italiano, già avviato con l'accordo con la "Toscanini" E ancora, la realizzazione dell'Urban Center con l'insediamento della facoltà di Architettura nell'ex - macello e il recupero del Collegio S. Vincenzo - sino alle previsioni per la realizzazione di progetti di insediamento e di accoglienza abitativa degli studenti universitari provenienti da altre città. Si parla molto di Piacenza come Città Universitaria e ciò vuol dire accogliere gli studenti, facendone dei residenti.
Noi leggiamo la presenza dell'Università e degli studenti come una presenza qualificante per il centro storico dove, appunto, abbiamo bisogno di portare residenti; non si può, infatti, specializzare il centro storico solo per gli uffici, i turisti o manifestazioni per le quali sarà opportuno definire un regolamento (orari di durata delle iniziative, emissioni acustiche ecc..) che tenga conto anche delle esigenze proprie degli stessi residenti.
Un piano di marketing urbano, finalizzato alla riqualificazione del centro storico, deve pertanto nascere dall'esigenza di organizzare e ordinare le attività commerciali e deve essere supportato da politiche di promozione e dalla definizione dell'insieme dei servizi collaterali da offrire ai cittadini/consumatori: parcheggi, trasporti pubblici, accessi alla città, attività/servizi culturali e ricreativi, qualità della pavimentazione stradale e dell'arredo urbano, sicurezza. E ancora: nuove opportunità e studi per individuare nuovi strumenti che consentano spostamenti rapidi e comodi nella Piacenza di domani.
Così la chiusura del centro storico non può essere sostenuta solo con la volontà di rendere più vivibili certi ambienti urbani, come neppure risulta essere sufficiente la volontà di rendere la città a dimensione d'uomo. Per questo, nel redigere il Piano Urbano del Traffico, diviene indispensabile programmare anche gli interventi infrastrutturali e sostitutivi laddove necessario.
Ad esempio, ricollegandosi alle unità ambientali che interessano il centro storico (isole pedonali e zone a traffico limitato), questi certamente sono interventi che influiscono positivamente sui valori ambientali, ma necessitano di una programmazione specifica per evitare che fattori economici incontrollati negativi possano ripercuotersi sul sistema commerciale. Pertanto va creato un adeguato sistema di parcheggi e micro - parcheggi a ridosso del centro storico, così come è indispensabile pensare ad un'efficace sistema di parcheggi di interscambio che consentano in un sistema di mobilità intermodale di sostituire il mezzo privato a quello pubblico per raggiungere il centro. Ma se l'offerta di parcheggi sembra comunque essere una delle maggiori necessità, indispensabile risulta anche un intervento sui livelli di accessibilità alle Zone a Traffico Limitato che, valutata la richiesta di mobilità pedonale, devono conservare un buon grado di transito.
Ciò permetterà di mantenere elevata la qualifica funzionale dei centri storici, in modo tale da renderli valida alternativa ai grandi ipermercati e ai decentrati centri direzionali.
Quindi il piano traffico risulta essere uno strumento amministrativo di grosso impatto sulle abitudini e che per questo va gestito con grande capacità organizzativa e progettuale attraverso il miglioramento dei trasporti pubblici e la creazione di sistemi adeguati alla mobilità che rispetto a soli venti anni fa si è più che triplicata; vanno pertanto costruiti non parcheggi ma sistemi di parcheggio più vicini all'attuale area di sosta e vanno, ad esempio, istituiti servizi di bus - navetta ad unica fermata che colleghino velocemente e comodamente le grandi aree di parcheggio al centro storico. A tutto questo dovrà tendere, seppur tra mille difficoltà, l'Amministrazione comunale se si vuole che la nostra città sia meno nevrotizzata e contestualmente elevare la qualità della vita dei cittadini.

*Coordinatore Provinciale di Piacenza
"DL - LA MARGHERITA"

Mario Angelillo*

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