Giovedì 23 Ottobre 2003 - Libertà
La matematica nascosta nella vita quotidiana
Simonetta Di Sieno alla Fondazione
Non sempre dobbiamo intendere la matematica come scienza di assoluto rigore logico ed infallibile precisione, talvolta consente anche utilissime applicazioni pratiche. Nell'ambito dei "Mercoledì della scienza" alla Fondazione di Piacenza e Vigevano, Simonetta Di Sieno del Dipartimento di matematica dell'Università degli studi di Milano con "Matematica a …… Un nuovo esperimento di divulgazione", illustrando la mostra "MateMilano", ha ieri proposto una moderna accezione della matematica, una rappresentazione dinamica e moderna di una disciplina o sempre confinata nella sfera accademica o impropriamente subordinata all'informatica come sottolineato dalla relatrice nella intervista concessaci.
Matematica e vita quotidiana: una dimensione della disciplina oltre il rigore accademico …
"Credo che l'intervento della matematica nella quotidianità sia uno degli elementi più significativi su cui insistere quando si sostiene che la matematica sia attività accademica per eccellenza. Noi viviamo in una società che ritiene la matematica appannaggio di pochi. Se ci guardiamo in giro ci rendiamo conto che non è affatto vero: ci sono tutta una serie di supporti alla qualità della nostra vita di cui non potremmo godere se non ci fosse stata la crescita della matematica. La mostra "MateMilano" parte proprio da quest'osservazione per introdurre metodi e risultati di una disciplina effettivamente molto particolare".
Matematica allora come riscoperta di città, arte, monumenti, attività produttive?
"La mostra "MateMilano" si articola in due filoni paralleli: un filone legato alla città di Milano - ma potrebbe essere ambientata in qualsiasi altra città - ed un filone legato alla matematica nascosta in città. E' un invito a percorrere le vie della città guardandosi in giro secondo parametri non consueti, alla ricerca cioè della matematica nascosta. Pare che questa doppia attenzione, a matematica e città, sia elemento interessante per molti, non solo per matematici o persone di competenza e formazione scientifica ma in generale per i cittadini. E questo è quello che emerge da un mese, ormai, di apertura della mostra a Milano".
Che uso si può quindi fare a livello didattico, nella scuola soprattutto, di "MateMilano"?
"Credo sia una sensazione diffusa il fatto che l'insegnamento della matematica non sia così efficace nei soli risultati che ci si aspetta dalla competenza profusa dal corpo insegnante e dall'attenzione dedicata. Abbiamo individuato, come staff che si occupa di divulgazione al Dipartimento di matematica dell'Università di Milano, la possibilità di offrire alcuni interventi esterni rispetto al normale percorso didattico che possono, in qualche modo, accrescere interesse e motivazione degli studenti ad uno studio che necessariamente richiede capacità d'astrazione, di generalizzazione ed un minimo di coinvolgimento personale".