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Venerdì 3 Ottobre 2003 - Libertà

Brilla una giovane ricercatrice

Premio Vaciago - Domani in Fondazione verrà assegnata la borsa di studio alla memoria. Cristallografa andrà al Rutheford Laboratory

Ancora una donna sul podio del Premio Vaciago. Quest'anno il prestigioso riconoscimento andrà a Rosanna Rizzi di Barletta, classe '69, laureata in fisica, esperta di cristallografia, la stessa disciplina in cui era specializzato Alessandro Vaciago. La giovane ricercatrice potrà approfondire i suoi studi ad Oxford. Il riconoscimento - istituito nel '96 dalla Fondazione e dall'Accademia dei Lincei - fu assegnato lo scorso anno ad un'altra studiosa: Luisa Castaldi, esperta di Gregorio Magno.
Il premio - quest'anno la Fondazione di Piacenza e Vigevano ha messo a disposizione 7.750 euro - viene assegnato alternativamente a laureati in materie scientifiche e umanistiche nel ricordo di Alessandro Vaciago, nato a Piacenza nel '31 e scomparso nel '93, già docente di strutturistica e chimica all'Università di Roma, quindi consigliere del presidente della Repubblica per gli affari culturali e scientifici e a lungo direttore dell'istituto italiano di cultura a Londra e a poi a Washington.
Alla dottoressa Rizzi - che domani alle 17.30 in Fondazione riceverà il premio - abbiamo chiesto di raccontarci il suo lavoro. "La cristallografia - risponde la ricercatrice - studia l'organizzazione della materia allo stato solido. Molti degli oggetti che ci circondano, dai farmaci che assumiamo ai terreni che calpestiamo, dalle polveri disperse nell'aria alle proteine di cui sono costituiti i nostri corpi, sono naturalmente cristallini o cristallizzabili. La cristallografia presta così un importante contributo allo sviluppo delle biotecnologie, definisce le strutture di proteine, virus, si occupa delle tecnologie dei materiali. Un'utile applicazione in medicina riguarda, per esemplificare, le analisi delle sostanze presenti nei calcoli renali".
Quali le frontiere scientifiche su cui ci si sta muovendo? "Attualmente - prosegue - ci stiamo occupando dello sviluppo di nuovi e potenti metodi per il trattamento di strutture organiche nonché del miglioramento di tutte quelle tecniche utilizzate per affrontare i problemi presentati da strutture policristalline".
Facile o complicato far ricerca in Italia, paese da cui molti giovani studiosi tendono ad andarsene? "Sono stata fortunata, ho avuto la possibilità di entrare a far parte di un gruppo di ricerca leader nel campo della cristallografia mondiale guidato dal professor Carmelo Giacovazzo che mi ha insegnato tutto quello che so, permettendomi di fare una ricerca sempre stimolante e ad alti livelli".
Un consiglio a chi vuol cimentarsi su questi terreni scientifici? "Ci sono tanti sacrifici, molta gavetta ma tutto viene ricompensato dalla possibilità di un lavoro interessante e stimolante che ti porta in giro per il mondo tra scuole e congressi. L'essere donna? Non è stato d'ostacolo. Nel nostro gruppo, l'Istituto di Cristallografia Cnr di Bari, ci sono parecchie donne, tutte molto valide, che lavorano a fianco dei colleghi maschi".
Il significato del premio piacentino? "E' un un onore ricevere un premio intitolato ad un cristallografo, e mi offre la possibilità di passare un periodo della mia vita in un centro di ricerche all'avanguardia nel campo dello sviluppo di metodologie per la soluzione strutturale, andrò al Rutheford Laboratory di Oxford".

Patrizia Soffientini

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