Lunedì 29 Settembre 2003 - Libertà
Bis di applausi per Krämer: da Bach al contemporaneo
Settimana organistica a Cortemaggiore
L'organo Bossi del 1860 che fa bella mostra di sé nella Collegiata di Santa Maria delle Grazie in Cortemaggiore (e che, pur necessitando di qualche messa a punto, suona ancora splendidamente) è senza dubbio uno dei "pezzi" più pregiati del ricchissimo patrimonio organario del Piacentino. Ma probabilmente nessuno, da molto tempo a questa parte, aveva messo le mani (e i piedi) sul Bossi di Santa Maria delle Grazie con l'abbagliante maestria di Leo Krämer, il grande maestro austriaco che l'altra sera a Cortemaggiore è stato protagonista di un memorabile concerto, il secondo della rassegna che lo stesso Krämer, due giorni prima, aveva provveduto a inaugurare in San Savino a Piacenza (con uno dei più formidabili "uno - due" musicali della storia recente di questa manifestazione): la 35° Settimana Organistica Internazionale, oreganizzata dal Gruppo Ciampi coi Comuni di Piacenza e Cortemaggiore, la Provincia, la Regione, la Fondazione di Piacenza e Vigevano, le parrocchie coinvolte, il patrocinio del Ministero per i Beni Culturali e (da quest'anno) quello, prestigiosissimo, dell'Unesco. Direttore d'orchestra celebrato in tutto il mondo, Krämer ha nell'attività di organista l'altro, indispensabile polo della sua personalità musicale.
Più che a quella degli asceti dello strumento, il Nostro appartiene decisamente al club dei grandi organisti "estroversi": ma la cosa non va a detrimento del suo rigore di interprete. Come in San Savino, il concerto si è aperto all'insegna del Barocco spagnolo, con gli accordi marziali e i registri squillanti di Batalla famossa. E'seguita una lunga, straordinaria sezione dedicata a Bach: estratti da quell'ardua summa di arte organistica che è il Clavier-Übung - Dritter Teil (la poderosa architettura del Präludium ma anche l'etereo rapimento del corale breve Vater unser im Himmelreich) conclusi da una folgorante esecuzione della giovanile e celeberrima Toccata e fuga in Re minore (la cosa più coraggiosa che un organista possa permettersi dal vivo). Un autore di enorme interesse come Max Reger è stato omaggiato, nel 130° anniversario della nascita, col corale Jesu, meine Zutersist e i pedali fondi e suggestivi di Introduzione e Passacaglia in Re minore. Ma il pezzo forte della serata - e poi dicono che la musica contemporanea non trascina il pubblico - è stata la pazza, pazza, pazza improvvisazione conclusiva di un Krämer - noto virtuoso del genere - in stato di grazia. Due i temi di partenza proposti all'esecutore: la marcetta inglese It's a long way to Tipperary (da Claudio Saltarelli, presidente del Gruppo Ciampi) e Libertango di Astor Piazzolla (da Alcide Gualazzini, direttore della Corale di Cortemaggiore). Per raccontare tutto quel che Krämer ne ha tirato fuori, non basterebbe una pagina di questo giornale.
o. mar.