Lunedì 15 Settembre 2003 - Libertà
Gaia performance con virtuosi solisti
Applaudito concerto dell'orchestra "Zanella" per la "Festa dal Dom" ai chiostri della cattedrale. Dall'arioso Mozart al jazzistico Gershwin. Dorsi sul podio
Come da tradizione, è toccato alla musica dare il via alla tredicesima edizione della "Festa dal Dom". Un invito raccolto da centinaia di persone, sabato sera, che hanno ben presto affollato la piazzetta dei chiostri del Duomo.
Sul palco, l'orchestra sinfonica "Amilcare Zanella", "a sottolineare l'omaggio di una città, presente anche con le sue istituzioni culturali, alla cattedrale, elemento d'identità - ha sottolineato il Presidente del conservatorio "Nicolini", Fausto Frontini - dell'intera comunità piacentina". L'orchestra "Zanella" è infatti formata da allievi, ex-allievi e docenti del conservatorio. Per questo non è casuale la sua partecipazione consolidata alla festa del Duomo, nella serata musicale organizzata con la Fondazione di Piacenza e Vigevano. Il concerto rappresenta infatti una delle molteplici iniziative curate dal "Nicolini" per diffondere la cultura musicale.
Gli appuntamenti della "Festa dal Dom" possono vantare uno straordinario valore aggiunto nello scenario di pietra, scolpita nelle sottili colonnine delle gallerie aeree o in strane figurazioni mostruose. E nel suo saluto, il parroco, Monsignor Anselmo Galvani ha evidenziato "il potere dell'arte - architettura o musica che sia - per elevare lo spirito".
Il programma ha spaziato tra capolavori di autori e periodi molto diversi, per venire incontro alle esigenze di un pubblico variegato, ma anche per dimostrare le infinite possibilità di linguaggio delle sette note.
L'avvio ha preso le mosse dal Settecento, quando l'orchestra moderna si stabilizza nella sua struttura fondamentale (archi, fiati e percussioni). La "Zanella", sotto l'attenta direzione di Fabrizio Dorsi, ha proposto un'elegante interpretazione dell'Ouverture de "Le nozze di Figaro" di Mozart, opera andata in scena per la prima volta nel 1786. Serenità e gioia spensierata, però intinte di una malinconia che senza preavviso fa capolino nello spartito.
Trascorre quasi un secolo, ma il "Concerto in la minore per violoncello e orchestra n.1 op. 33" di Camille Saint-Saëns (prima esecuzione a Parigi nel 1873) è ancora profondamente venato di classicismo, di derivazione mendelssohniana. C'è chi proprio nell'arioso inanellarsi di terzine dell'Allegro non troppo, pronto a dischiudersi in una trionfale fanfara, ha notato l'influsso dichiarato del compositore tedesco.
L'Allegretto con moto ripropone le regole del Minuetto ed accoglie un mesto motivo centrale, smentito successivamente dai toni ancora una volta trionfali ed ottimistici del "Tempo primo", suggello conclusivo.
Al violoncello l'applauditissimo Frieder Berthold, virtuoso sensibile e raffinato, in una delle pagine che più celebrano le possibilità espressive dello strumento. Secondo tempo della serata tutto dedicato al Novecento, con due incursioni nelle colonne sonore di famosi film italiani. Si incomincia con una Suite dei temi elaborati da Fabio Borgazzi (Fabor) per la commedia Poveri ma belli (1956) di Dino Risi. Sei anni dopo, Nino Rota contribuirà al successo de Il Gattopardo (1963) di Luchino Visconti.
L'orchestra "Zanella" ha trascinato il pubblico nei balli della memorabile festa nel palazzo del principe di Salina: dalla vivace Mazurka, fino al brioso Valzer del commiato, passando per il Valzer Verdi (un inedito che il regista volle fosse inserito nella lunga sequenza di danze), la Polka, la Quadriglia e il Galop.
Gran finale con la Rhapsody in blue di George Gershwin - con l'acclamato solista Marco Alpi - nella versione per pianoforte e orchestra jazz. Si sfoltiscono gli archi, mentre si irrobustiscono le fila degli ottoni ed entra il banjo. Ci si sposta Oltreoceano, nella New York dei "Gay Twenties". Un'apoteosi del ritmo, poetica e spontanea.
Il tempo malandrino, dopo qualche fugace irruzione sul palco, è sembrato fermarsi in ascolto. Solo sulle ultime note e gli scroscianti applausi del pubblico, è arrivata anche la pioggia a mettere la definitiva parola fine alla riuscita serata.
Anna Anselmi