Venerdì 28 Novembre 2003 - Libertà
Fondazione, al vertice Marazzi e Molinari
Via Sant'Eufemia - Conferme per Bragalini, Chiappini, Ronconi e Torielli. Lasciano Ceresa e Cavanna. Eletto il nuovo cda. Entrano l'imprenditore e il manager del Politecnico
C'è Giacomo Marazzi nel nuovo consiglio di amministrazione (cda) della Fondazione di Piacenza e Vigevano. E questa è una conferma delle indiscrezioni della vigilia (v. Libertà di ieri). Ma c'è anche Giuseppe Molinari. E questa invece è una sorpresa.
Il consiglio generale d'indirizzo dell'ente di via Sant'Eufemia (dove entrambi i neo eletti sedevano finora) ieri ha votato il rinnovo dell'organismo di vertice composto di sei membri più il presidente Gian Carlo Mazzocchi. È scaduto il 20 novembre scorso dopo tre anni di mandato (mentre quello del presidente e del consiglio generale ne dura quattro, dunque un altro ancora) e ora si accinge al bis con quattro conferme - Pietro Bragalini, Umberto Chiappini, Donatella Ronconi, Pietro Torielli - e appunto le due novità di Marazzi e Molinari. Il primo, amministratore delegato di Cementirossi, prende il posto di un altro imprenditore, Attilio Ceresa, dimessosi, come ha spiegato intervenendo ieri in consiglio generale, per impegni di lavoro messi da tempo in conto.
Molinari, 61 anni, direttore amministrativo del Politecnico di Milano, carica rivestita precedentemente alla Cattolica di Milano e all'Università di Padova, occupa il seggio lasciato libero da Vittorio Cavanna (per undici anni direttore dell'Unione commercianti) che ha spiegato all'assemblea di considerare esaurito il suo impegno ai piani alti di via Sant'Eufemia (ma non è escluso che possa trovare posto nel consiglio generale, dove comunque vanno rimpiazzati sia Marazzi che Molinari per incompatibilità del doppio incarico).
È stato lo stesso Mazzocchi ieri pomeriggio a informare dell'avvenuta nomina: il consiglio generale, ha riferito, "ha eletto con 21 voti a favore e un astenuto i nomi che ho presentato". Sì perché, a termini di statuto, è alla piena autonomia del presidente che viene demandata la proposta dei candidati al cda da sottoporre al consiglio. E ieri le cose, da quanto si è appreso, risultano essere andate in questo modo: Mazzocchi ha inizialmente rinnovato la fiducia alla "squadra" uscente pronunciandosi per una riconferma, dopodiché sono state formalizzate le rinunce da parte sia di Ceresa sia di Cavanna; a quel punto il presidente ha indicato i due nuovi nominativi di Marazzi e Molinari.
Segno evidentemente di disponibilità acquisite in precedenza e possibilmente rispettando i delicati equilibri di un ente di diritto privato, e dunque completamente autonomo, come la Fondazione, ma che non può fare a meno di rapportarsi continuamente con enti e istituzioni del territorio di cui storicamente è espressione.
Sul punto in passato si svilupparono accese polemiche, anche in vista della revisione dello statuto. E la composizione, tre anni fa, del cda non fu casuale, ma tenne conto di esigenze di rappresentanza da parte di società e istituzioni: così Bragalini fu espressione del volontariato, Cavanna del Comune , Chiappini della Diocesi, Ceresa della Camera di Commercio, Ronconi della Provincia, Torielli della comunità vigevanese.
Facile, dunque, pensare che anche per i due attuali nuovi ingressi il criterio seguito sia analogo. E se l'avvicendamento Marazzi-Ceresa si gioca in chiave Camera di commercio, quello Molinari-Cavanna va ricondotto al Comune. Cavanna del resto fu espressione di un palazzo Mercanti in mano al centrodestra, comprensibile dunque che l'amministrazione Reggi qualche pressione per un cambio di nomi l'abbia esercitata in queste ore.
Fermo restando che senza il benestare di Mazzocchi non si va da nessuna parte in via Sant'Eufemia. E che chiunque si insedia in Fondazione, per statuto non deve rispondere ad altri che al presidente e al consiglio generale.
gu.ro.