Martedì 18 Novembre 2003 - Libertà
Sì alle cittadelle di arte e musica
Palazzo Enel ed ex collegio, passa a maggioranza la convenzione con la Fondazione. Scontro Reggi-Foti. E Mazzocchi assicura: Nicolini al San Vincenzo nel 2005
Gli indirizzi per la convenzione tra Comune e Fondazione di Piacenza e Vigevano sono stati approvati ieri sera dal consiglio comunale. A favore la maggioranza, che nella soluzione delineatasi per il recupero dei due complessi edilizi in oggetto - l'ex palazzo Enel di via Santa Franca (di proprietà della Fondazione) e l'ex collegio San Vincenzo (di proprietà del Comune) - vede la scelta "migliore per la città"; non ha partecipato al voto l'opposizione, dai cui banchi sono arrivati rilievi di varia natura. Massimo Trespidi (Fi),
ha posto l'accento soprattutto sull'aspetto dei tempi, ossia sulla necessità che la sistemazione della parte del San Vincenzo destinata a diventare la nuova sede della scuola media Nicolini avvenga entro settembre 2005. Il testo della bozza di convenzione è stato giudicato troppo vago sul punto, per questo sono stati presentati emendamenti tesi a inserire un termine perentorio di fine lavori. Ma la convenzione con la Fondazione - cui spetta l'onere dell'intervento - è "blindata", ha eccepito il sindaco Roberto Reggi, facendo però presente come il presidente dell'ente di via Sant'Eufemia, Gian Carlo Mazzocchi, abbia messo per iscritto il proprio impegno al trasferimento della scuola per l'anno scolastico 2005-2006. Il che ha fatto sì che gli emendamenti fossero ritirati.
Ma le critiche che più hanno arroventato l'aula sono arrivate da Tommaso Foti (An) e hanno toccato altri aspetti. Nel suo mirino il merito della convenzione nel raffronto con i contenuti di quella preesistente e a cui il consiglio comunale aveva dato unanime via libera nell'aprile del 2002, con la giunta Guidotti, dopo che la Fondazione acquisì dall'Enel, l'ex palazzo di via Santa Franca. Lì era previsto che andasse la Nicolini, poi però l'ente guidato da Mazzocchi ha fatto compiere verifiche tecniche che hanno consigliato di cambiare strada e di destinare l'edificio a polo delle arti visive, con naturale coinvolgimento dell'adiacente galleria Ricci Oddi (mentre la vocazione del San Vincenzo sarà di cittadella musicale). Un ripensamento che, secondo Foti, costerà 5 mlioni di euro al Comune: colpa sia del venir meno di un comodato d'uso trentennale dell'ex palazzo Enel sia di un recupero integrale del San Vincenzo che doveva essere tutto sulle spalle della Fondazione e di cui ora invece si fa carico solo per il primo stralcio (la sistemazione degli spazi per la scuola). Morale: è solo la Fondazione a guadagnarci. Reggi ha replicato sottolineando come sia bastato un dietrofront di Mazzocchi a dimostrare quanto poco tutelante per il Comune fosse la precedente convenzione. Niente, a giudizio del sindaco, palazzo Mercanti aveva in mano, solo la certezza che avrebbe dovuto "coprire le spese degli spazi espositivi dell'ex palazzo Enel". Ora invece c'è un impegno di spesa della Fondazione ("già deliberato") sia per il primo stralcio del San Vincenzo sia per gli oneri aggiuntivi di gestione dell'edificio di via Santa Franca". Per l'intervento sulla parte restante del S. Vincenzo, è vero che il Comune ha un ruolo di compartecipazione, ma grazie ai fondi regionali che si conta di ottenere.
Gustavo Roccella