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Domenica 2 Novembre 2003 - Libertà

Uomo e donna: religioni a confronto

Chiusa in Fondazione la "tre giorni" del convegno internazionale

Si è concluso ieri in Fondazione il convegno annuale, organizzato dal Centro di Alti Studi in Scienze Religiose, che ha richiamato a Piacenza studiosi provenienti dalle principali università italiane, oltreché dagli atenei di Oslo, Strasburgo, Leuven, Parigi, Porto Alegre, Vienna e Leiden. Il tema analizzato: saperi e poteri religiosi, visti nella complementarietà o nel conflitto tra uomo e donna, a partire dalla specificità del Centro di Alti Studi, che privilegia la storia comparata delle religioni. I relatori intervenuti appartenevano a specialità disciplinari diverse, per cui l'argomento è stato affrontato da una varietà di ottiche storiche e sociologiche. Sofia Boesch Gajano, dell'Università di Roma Tre, organizzatrice con Giovanni Filoramo, dell'Università di Torino di questo importante momento di confronto, ha espresso l'auspicio che l'ottica del maschile e del femminile al centro del convegno 2003, possa restare una componente forte anche per le tematiche proposte negli appuntamenti futuri: "É ormai un dato acquisito, che non si possa fare storia delle religioni senza tenerne conto". Nel convegno (i cui contributi saranno pubblicati negli atti) è stato considerato all'interno delle tre religioni monoteiste il ruolo della donna. Se la componente femminile dell'Ebraismo si è dimostrata importante ai fini della conservazione della sua identità culturale, nell'Islam invece si è riscontrata una presenza della donna nella società più significativa di quanto gli scenari odierni lascerebbero immaginare. La ricerca è ancora agli inizi (specie se confrontata con l'immenso contributo storiografico a disposizione per il Cristianesimo), ma certi schematismi parrebbero già venir meno. Una conferma dell'interesse e della ricchezza dei temi dibattuti, è venuta dalla tavola rotonda conclusiva, dove Clara Gallini e Marina Caffiero, dell'Università La Sapienza di Roma e Aldo Acerbi dell'Università Cattolica di Milano, hanno consegnato al pubblico riflessioni e spunti per ulteriori approfondimenti, evidenziando la problematicità di esercitare la comparazione su oggetti molto diversi (Gallini ha citato l'esempio della posizione della donna in contesti musulmani di recente migrazione), oppure suggerendo un percorso attraverso il profetismo femminile per "leggere" il rapporto di legittimazione reciproca tra politica-potere-ruolo pubblico della donna (Caffiero). Acerbi ha avanzato l'ipotesi che nella società occidentale l'universo femminile, privo di una coscienza collettiva, si sia espresso fortemente solo nei momenti di crisi sociale. Ad Enzo Pace dell'Università di Padova il compito di suggellare l'intensa tre giorni, mettendo in luce le problematiche emerse, partendo da una definizione di religione, considerata come "processo storico di accumulo di linguaggi, saperi e poteri", nel quale diventa fondamentale il momento di passaggio dal dato fondativo alla definizione di un sistema organizzato di credenze, nel quale si decide ciò che è vero e ciò che non lo è. Nella strutturazione del capitale simbolico, si chiariscono gli elementi di complementarietà o di compromesso, mentre si precisa la frontiera interna che passa attraverso l'identità di genere. Quest'ultima non sembrerebbe invece determinante nel nodo critico della modalità con la quale si accede all'esperienza del sacro.

a. a.

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