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Domenica 28 Dicembre 2003 - Libertà

Per Aida è sempre marcia trionfale

MUNICIPALE. Teatro esaurito per la "prima" dell'opera verdiana con la regia di Zeffirelli e la direzione di Stefanelli. Nizza, Fraccaro e Aldrich fanno il pieno di applausi

Le premesse per un grande successo di pubblico c'erano tutte. E un "tutto esaurito" (con molti spettatori giunti anche da altre città: in platea sedeva pure un volto noto della tv come Philippe Daverio, critico d'arte e grande divulgatore della cultura artistica attraverso il piccolo schermo - grazie al programma di Raitre Passepartout - che nel pomeriggio aveva visitato Inquiete stelle, la mostra di Palazzo Gotico dedicata a Ludovico Mosconi) ha salutato ieri sera la "prima" dell'Aida di Verdi al Municipale. Un titolo di grande - anzi, grandissimo - repertorio che la Fondazione Toscanini,che gestisce le attività musicali del primo teatro di Piacenza, ha voluto in cartellone come secondo appuntamento della stagione lirica dopo l'apertura col répêchage del raro Aroldo, in linea col carattere quasi monograficamente "verdiano" che la Fondazione ha voluto imprimere al cartellone di un Municipale che da quest'anno si fregia del pay-off di "Teatro delle Terre Verdiane". Tanto concorso di pubblico (c'erano spettatori alla prima opera lirica della loro vita e persino qualche coraggioso che presidiava l'ingresso col cartello "cerco biglietto") non era dovuto solo alla popolarità del titolo, ma anche - in misura forse ancora maggiore - alla fama dell'allestimento: la serata di ieri ha segnato l'arrivo a Piacenza della fortunatissima Aida con la regia e le scene di Franco Zeffirelli che ha debuttato nel 2001 per il centenario verdiano nel Teatro Verdi di Busseto. Da allora oltre cento repliche italiane (e un video) hanno consolidato la reputazione di questa regia che, pur nel suo impianto estremamente tradizionale, è giocata su una sobrietà quasi "minimalista" (con un Trionfo parzialmente tagliato e lasciato "fuori campo" e una nube di incenso a riempire la sala nella "Consacrazione della spada" alla fine dell'atto primo). Il favore del pubblico è stato generale: il soprano Amarilli Nizza è stata un'Aida applauditissima (addirittura acclamata dopo Ritorna vincitor); caldissimi consensi hanno riscosso il Radamès del tenore Walter Fraccaro (salutato da grida di "bravo!" dopo Celeste Aida) e l'Amneris del mezzosoprano Kate Aldrich. Molto applauditi anche il baritono Giuseppe Garra (Amonasro), il basso Riccardo Zanellato (Ramfis) e l'Orchestra Toscanini diretta da Massimiliano Stefanelli, col Coro Toscanini guidato da Marco Faelli, il corpo di ballo in cui si è distinta la solista Claudia Zaccari e il resto del cast vocale: Paolo Pecchioli (Re), Stefano Pisani (Messaggero) e Rossella Dell'Andrea (Sacerdotessa).

Oliviero Marchesi

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