Domenica 21 Dicembre 2003 - Libertà
Riuscito gala al Nicolini per il ciclo di incontri
Tampa. Sulle ali di Puccini con cinque belle voci
Concerto di gala in Conservatorio nell'ambito degli incontri su Puccini e la Giovane Scuola curati dalla Tampa Lirica con la Fondazione di Piacenza e Vigevano e la Regione. In pedana Francesca Garbi, Maria Laura Groppi, Adelisa Tabiadon, Stefano Montanari, Graziano Dallavalle, che si prepara ad essere baritono sotto le cure di Maria Laura Groppi. Serata dedicata ovviamente a Puccini con pagine tra le più belle e pagine meno frequentate. Carla Fontanella, presidente della Tampa, ha fatto gli onori di casa ricordando Gianni Poggi che fu, negli ultimi anni della sua vicenda artistica, docente di canto al Nicolini. Maria Laura Groppi ha voluto aprire il concerto con una prela della Butterfly. Un bel di vedremo è il canto di speranza, canto d'amore, reso con grazia e sentimento. La Fontanelli ha ricordato la prima edizione dell'opera in due lunghi atti, accolti malissimo dal pubblico della Scala, ma forse ancor più compatta dal punto di vista drammaturgico. La nuova versione che andò in scena a Brescia, così come la si ascolta oggi in tre atti, diede avvio al successo dell'opera. Stefano Montanari in Addio fiorito asil dalla Turandot ha rivissuto le contraddizioni del personaggio e il rimorso, in un'aria tutta giocata sugli acuti. Erano gli anni in cui il fascino dell'oriente esaltava pittori e musicisti. Anche Puccini si interessò delle musiche popolari giapponesi e tanto interesse si mostrò fruttuoso. In Turandot Puccini mise tutto se stesso, summa di tutto il suo lavoro creativo. Confidava al librettista Giuseppe Adami: "Penso ora per ora, minuto per minuto a Turandot e tutta la mia musica scritta fino ad ora mi pare una burletta e non mi piace più". Francesca Garbi si è impegnata nell'aria di Liù Tanto amor segreto e inconfessato per esaltarne l'elemento lirico sentimentale. Montanari e Dallavalle in duetto da Bohème e Adelisa Tabiadon nell'aria di Anna da Le Villi, hanno ben impressionato. L'invocazione Non ti scordar di me segna la nota patetica, una delle costanti del teatro pucciniano. Montanari ha poi proposto con piglio sicuro Recondita armonia da Tosca. Suor Angelica è occasione di denuncia dell'ostinata presunzione di colpa della donna: amore - colpa e quindi espiazione. Francesca Garbi in Senza mamma ha vibrato della disperazione di madre tradita del ruolo. Ancora da Manon, per Adelisa Tabiadon è arrivato quel Sola, perduta, abbandonata reso con accorato trasporto. Di Edgar, opera di gioventù dalle tinte consone alla sensibilità pucciniana, Graziano Dallavalle ha proposto Questo amor vergogna mia con esuberanza giovanile, seguìto poi dalla sua insegnante come Fidelia, dosando tenerezza e abbandono. A conclusione, il duetto da Tosca con Tabiadon e Montanari per una pagina esemplare d'amore e gelosia. Il maestro Corrado Casati ha accompagnato e sostenuto il canto con puntuali accenti.
Gian Carlo Andreoli