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Domenica 21 Dicembre 2003 - Libertà

Voce, chitarra e piano: dialoghi suggestivi

Cultur&Colori a San Nicolò: per Italia, Dellacasa e Saracino molti applausi

Tonight, momento tra i più noti di West Side Story di Leonard Bernstein, è uno dei "classici americani" più amati della musica del Ventesimo Secolo. La sua inclusione nella scaletta di un concerto non costituisce quindi, di per sé, un particolare colpo di genio (ferma restando l'ovvietà che una bella esecuzione di un brano simile fa sempre piacere). Ma ci vuole senz'altro una scintilla di genio per fare quello che il pianista Siro Saracino ha fatto l'altra sera nell'auditorium (pieno) del Centro culturale di San Nicolò nel concerto che, accanto al chitarrista Giancarlo Dellacasa e al soprano Ilaria Italia lo ha visto protagonista di un pregevole appuntamento di Cultur&Colori (la rassegna organizzata, sotto la direzione artistica di Livio Bollani, dal Comune di Rottofreno con Provincia, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Tetracordo, Libertà, Arci e cinema Jolly): far precedere Tonight da due di quei brevissimi gioielli pianistici che il grande Lenny dedicò a svariati amici per compleanni e simili occasioni, collezionandoli sotto il titolo Thirteen anniversaries. I due anniversaries eseguiti da Saracino con nonchalance così discreta da farli sembrare, a chi non avesse conosciuto la partitura, la "naturale" introduzione alla parte cantata erano quelli concepiti per Steven Sondheim e Craig Urquhart, il secondo dei quali termina esattamente come Tonight inizia. Questo tocco da maestro riassume in sé la cifra di un concerto capace di coniugare la piacevolezza più immediata con un gusto assai "avvertito". Un arrangiamento chitarra-pianoforte di Hispanic dance (primo movimento del Concerto per chitarra e trio jazz di Claude Bolling) introduce una prima parte davvero incantevole, affidata a un ispirato Dellacasa e alla bella voce di Ilaria Italia e dedicata allo splendido patrimonio popolare spagnolo raccolto e armonizzato da Federico Garcia Lorca con la sensibilità di grande poeta che gli era propria (Anda Jaleo e Sevillanas de el siglo XVII) come alle esplorazioni "iberiche" di Johann Kaspar Mertz. La seconda parte, in cui il musical fa da protagonista ed è il pianoforte del bravissimo Saracino ad accompagnare il canto, vede la Tonight di cui si è detto seguita da Memory (il brano più celebre da Cats di Andrew Lloyd Webber) e da Summertime di Gershwin introdotta da una bella esecuzione della Fantasia per chitarra e pianoforte di Mario Castelnuovo-Tedesco. Il pubblico applaude con entusiasmo. Come bis arrivano due canzoni pressoché inevitabili in questa atmosfera pre-natalizia: prima una versione assai elegante - e cantata benissimo - di White Christmas di Irving Berlin (che dopo tanti anni resta lo standard forse più gettonato di questo periodo), poi Stille Nacht in versione italiana. Il finale vede Bernstein nuovamente protagonista con una lussuosa Somewhere, in un'esecuzione a tre di gran classe.

Alfredo Tenni

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