Martedì 16 Dicembre 2003 - Libertà
Dieci milioni di euro per montagna e aree rurali
Vigoleno, in un convegno discusse le prospettive di finanziamento dall'Unione europea
Vernasca - Oltre 5 milioni e 670mila euro per progetti di enti pubblici piacentini. E altri 5 milioni ripartiti fra decine di privati della zona montana e collinare piacentina, operanti per lo più nel settore agroalimentare e in quello turistico. È quanto ha erogato l'Unione europea nel nel triennio 2001-03 nel quadro dell'Obiettivo 2 (relativo ad "aree in crisi") del Documento unico di programmazione (Docup) stilato dalla Regione Emilia-Romagna per il doppio triennio 2001-2006: finanziamenti che hanno sempre coperto almeno il 70 per cento (e in diversi casi anche l'80) degli importi complessivi.
Di questo si è parlato nel convegno "L'intervento dell'Unione europea a sostegno dello sviluppo delle aree montane e rurali - L'esperienza di Piacenza e dell'Emilia Romagna a confronto con il contesto comunitario", promosso da Unione europea, Repubblica Italiana, Regione e Provincia e svoltosi ieri nel castello di Vigoleno, il meraviglioso borgo medioevale recuperato pochi anni fa, che costituisce forse il più attraente "testimonial" dei benefici che i finanziamenti europei hanno arrecato e possono ancora arrecare al Piacentino (su Vigoleno sono già stati impegnati nel triennio 2001-03 un milione e 136mila euro).
L'incontro è stato aperto dal vicepresidente della Provincia Ernesto Carini, che ha delineato il quadro dell'intervento comunitario in un Appennino piacentino che nel suo panorama alterna opportunità e crisi ("Specie d'inverno, specie per i residenti stabili"): "Grazie a iniziative già da noi intraprese, come il Progetto montagna e il Patto per Piacenza - ha affermato Carini - la nostra Provincia è arrivata preparatissima alle fasi di concertazione coi soggetti locali necessarie per stendere il Piano di sviluppo locale richiesto dall'Obiettivo 2". Gli ha fatto eco più avanti Dario Squeri, presidente dell'ente: "La Provincia - ha detto - ha avuto parte molto attiva nel mandare a buon fine questi finanziamenti, contribuendo direttamente con 600mila euro allo scopo di sollevare piccoli Comuni da impegni finanziari superiori ai loro mezzi, inducendo la Fondazione di Piacenza e Vigevano a contribuire con altri 600mila, e stanziandone altri 200mila per la rete telematica intracomunale".
Ospiti stranieri hanno parlato delle proprie esperienze. Il francese Jean-Marie Renversade ha spiegato come l'Obiettivo 2 abbia dato impulso all'economia turistica e agricola dell'Aquitania (anche i grandi vini di Bordeaux se ne sono avvantaggiati). "Nonostante, a causa dei ritardi di Bruxelles, il nostro Docup sia stato pronto solo nel 2002, i soldi sono stati spesi presto e bene. Per questo la Regione ha avuto un bonus che, nel triennio 2004-06 porterà alla provincia di Piacenza 400mila euro in più rispetto ai 4 milioni e 300 mila già stanziati per il settore pubblico e ai quasi altrettanti destinati ai privati" ha concluso Uber Fontanesi, direttore generale del servizio attività produttive e turismo della Regione.
Si è discusso anche (lo ha fatto soprattutto Luigi Nigri, amministratore principale della Direzione generale politiche regionali della Commissione europea) degli effetti che l'allargamento dell'Unione a 25 Stati potrà avere sulla distribuzione dei fondi strutturali. I relatori sono stati rassicuranti: anche se aumenterà il numero dei commensali - è stato il succo del discorso - le fette della torta rimarranno apprezzabilmente spesse. Ma Paolo di Castro, presidente del centro di ricerche economiche Nomisma, è stato chiaro: "I finanziamenti non sono una panacea - ha detto - ma un'occasione: il loro scopo è di mettere territori svantaggiati in grado di competere in un mercato globale".
Oliviero Marchesi