Fondazione di Piacenza e Vigevano Stampa
  Rassegna Stampa
spazio
  Comunicati Stampa
spazio
  Eventi Auditorium Piacenza
spazio
  Eventi Auditorium Vigevano
spazio
  Comunicazione
spazio

 
Home Page     Rassegna Stampa   


Mercoledì 10 Dicembre 2003 - Libertà

Luciano Ricchetti tra arte e storia

Da sabato all'11 gennaio alla Galleria Ricci Oddi studi dell'artista e il bozzetto superstite. "In ascolto" fu dipinto nell'inverno 1938-'39 e distrutto all'indomani della Liberazione. Una mostra per raccontare un quadro che non esiste più

Una mostra per raccontare un quadro che non esiste più. Verrà inaugurata sabato 13 dicembre alle ore 17 nel Salone d'onore della Galleria Ricci Oddi "Arte e storia. Luciano Ricchetti alla prima edizione del Premio Cremona (1939)", ideata dal Rotary Club Piacenza ed organizzata dalla Galleria d'arte moderna.
La particolarità dell'iniziativa sta nel fatto che il dipinto di Ricchetti, vincitore del premio promosso da Roberto Farinacci nel 1939, (in diretta concorrenza con il Premio Bergamo, sostenuto dal ministro Bottai), all'indomani della Liberazione è stato distrutto come simbolo di un inviso regime ed è sopravvissuto solo in tre frammenti. Gli organizzatori speravano di riuscire a rintracciare "tessere" ulteriori, che permettessero di ricomporre nel modo più completo possibile il grande olio su tela, 2 metri e mezzo per tre metri e mezzo circa. Purtroppo l'appello è caduto nel vuoto, ma la mostra - come anticipato ieri dal direttore della Galleria Ricci Oddi, Stefano Fugazza, nell'incontro di presentazione, cui hanno partecipato anche il presidente della Galleria, Lino Gallarati, e il presidente del Rotary Piacenza, Marco Sgroi - proporrà studi dell'artista, anche inediti, oltre al noto bozzetto di proprietà della Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza.
Fugazza ha accennato alle varianti attraverso le quali Ricchetti elabora il tema dell'ascolto alla radio di un discorso del duce. Nella versione definitiva, tutti appaiono assorti e concentrati sulla voce che arriva via etere, compreso il bambino piccolo in braccio alla mamma, "quasi il pittore avesse operato un'autocensura". Infatti gli studi rivelano come in origine qualche personaggio si distraesse dall'evento radiofonico.
Il quadro venne dipinto nella sede degli Amici dell'Arte (all'epoca Istituto Fascista di Cultura) nell'inverno 1938-'39. La concorrenza con la quale dovette confrontarsi il pittore piacentino era agguerrita e numerosa, anche se molte opere sono andate disperse. Alla Ricci Oddi ne verranno esposte due, per interessanti confronti. Si tratta di "2 ottobre XIII: parla il Duce" di Uberto Rognoni (1907-1945), artista pavese di formazione piacentina, e di "9 maggio XIV" del cremonese Mario Busini (1901-1974), di proprietà di un collezionista di Piacenza.
Nel Salone d'onore il quadro di Ricchetti sarà presente "virtualmente", proiettato su un pannello, mentre il pittore Cristian Pastorelli realizzerà in scala naturale una riproduzione parziale del dipinto, nella quale verrà inserito il frammento della "Madre e figlio", dal 1978 esposto alla Ricci Oddi. Accanto, la testa del "Balilla" e la "Natura morta", gli unici ulteriori superstiti conosciuti. La mostra resterà aperta fino all'11 gennaio ed è accompagnata dal catalogo, (pubblicato con il contributo della Fondazione), terzo titolo della collana "Quaderni della Ricci Oddi", cui si aggiungerà in gennaio la monografia su Francesco Valaperta.

ANNA ANSELMI

Torna all'elenco | Versione stampabile

spazio
spazio spazio spazio
spazio spazio spazio