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Giovedì 29 Aprile 2004 - Libertà

Travo, decolla la cittadella archeologica

A Sant'Andrea un "parco" con laboratori nei quali si daranno dimostrazioni di lavorazione della pietra e della ceramica. Quasi 500 mila euro per il più grande villaggio neolitico d'Italia

Travo - Entro l'estate partiranno a Travo le prime operazioni di allestimento del Parco archeologico che, in località Sant'Andrea, schiuderà ai visitatori le porte del più grande villaggio neolitico del panorama italiano. Al suo interno saranno insediati laboratori di archeologia sperimentale, con dimostrazioni di lavorazione antica della pietra e della ceramica e di tessitura dell'età neolitica. Il progetto, dell'importo di 453mila euro, sarà finanziato con fondi dell'Unione europea (fino al 70 per cento) mentre per la quota restante toccherà al Comune; su questo fronte, secondo gli uffici comunali di Travo, sarebbe annunciato anche un impegno di spesa (pari al 5 per cento) da parte di Palazzo Garibaldi e della Fondazione di Piacenza e Vigevano.
Entro le prossime settimane la Soprintendenza ai beni archeologici completerà le operazioni di acquisizione dell'area. "Il parco, unitamente al museo civico di Travo, dove sono raccolte pregevoli testimonianze del Neolitico e che a metà maggio sarà completato con l'apertura dell'ultima sezione, quella romana - ha dichiarato il sindaco di Travo Annibale Gazzola - farà del nostro territorio la sede di un'autentica cittadella archeologica. E ciò costituirà una scommessa per il futuro del turismo culturale dell'intera Valtrebbia". Tramontata al momento per mancanza di risorse l'intenzione di ricostruire in loco una capanna neolitica (ma un plastico con la sua riproduzione verrà collocato nella vicina area museale), il progetto redatto dall'architetto Riccardo Merlo prevede la copertura di ognuna delle singole capanne i cui reperti sono finora affiorati nel perimetro di Sant'Andrea (tre strutture, dalle dimensioni rilevantissime, unico esempio italiano di questo genere) con rivestimenti a doppio spiovente, in grado perciò di rievocare la volumetria delle antichissime abitazioni costruite in riva al Trebbia dagli uomini del Neolitico. "Inoltre - ha illustrato, da Parma, Maria Bernabò Brea, funzionaria per l'Emilia occidentale della Soprintendenza ai Beni archeologici - saranno rese visibili al pubblico alcune strutture di dimensioni più contenute, ipoteticamente utilizzate alle origini come magazzini di deposito o recinto per gli animali. Altri ritrovamenti importanti, come i focolari o forni polinesiani verranno ricoperti con tettoie piane ed ugualmente si procederà per i pozzetti affiorati nell'area degli scavi. Attualmente stiamo valutando l'ipotesi di ricalcare con una serie di pali i segmenti dove i reperti ci hanno indicato la presenza antica di alzate di difesa. Sempre a beneficio del pubblico dei visitatori si collocheranno lungo il tragitto all'interno del Parco archeologico di Travo pannelli di varie dimensioni, recanti le ipotesi ricostruttive del villaggio preistorico".
Gli scavi proseguiranno anche in futuro, come non si fermerà la collaborazione con il Centro nazionale francese di ricerche di Valencie, che già da due anni lavora con Travo, anche se l'imminente stagione di ricerche avverrà a regime ridotto, per consnetire le operazioni di allestimento del parco.

Simona Segalini

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