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Giovedì 22 Aprile 2004 - Libertà

Attraverso l'archeologia piacentina

Grandi esperti per la nuova guida dedicata alle "passeggiate"

In dibattito con l'assessore Vittorio Anelli il docente Gianni Brizzi, la sovrintendente Monica Miari, l'archeologa Maria Luigia Pagliani e l'editore Alessandro Scansani

Perché una nuova guida sull'archeologia piacentina? Una guida presuppone, sempre, accorta selezione di siti meritevoli di curiosità, indagini, approfondimenti e l'archeologia, tralasciando l'erudizione accademica, ha ultimamente acquistato spessore storico e respiro narrativo. E ieri alla Fondazione di Piacenza e Vigevano Vittorio Anelli, assessore provinciale alla cultura, Gianni Brizzi, docente di Storia romana all'università di Bologna, Monica Miari della Soprintendenza ai beni archeologici dell'Emilia Romagna, Maria Luigia Pagliani, archeologa della Regione Emilia Romagna ed Alessandro Scansani, direttore delle edizioni Diabasis, hanno presentato l'interessante volume Passeggiate archeologiche piacentine realizzato, per la Provincia di Piacenza, da Regione Emilia Romagna con patrocinio Ancsa (Associazione nazionale centri storico-artistici) e contributo della medesima Fondazione e di Santagostino, sponsor privato.
Come sottolineato dai moderatori una guida efficace ed aggiornata deve soddisfare istanze culturali ma anche divulgative, contenere cioè informazioni specifiche e tecniche ma anche turistiche e pratiche. Per Anelli "il presente volume costituisce sia completamento di un lungo lavoro condotto dalla Provincia per garantire validi supporti cartacei ed informatici sia complesso sforzo editoriale per la lunga gestazione dato il notevole ma disperso patrimonio locale".
Per Miari "ha colmato una vistosa lacuna in un contesto ricchissimo esteso su un lungo arco cronologico e rappresenta esplicito invito al grande pubblico a percorrere itinerari spesso sconosciuti ma coinvolgenti". Brizzi ha poi sottolineato l'importanza di Piacenza nella romanità, "porta", cioè avamposto estremo e colonia militare fondata per controllare i turbolenti Galli in un crocevia non solo viario - vie Emilia e Postumia - ma anche naturale, fiume Po e valichi appenninici. Pagliani ha ricordato l'importanza, già nei secoli scorsi, di questo tipo di pubblicazioni "concepite per cittadini e forestieri grazie alle notizie raccolte da brillanti viaggiatori stranieri in lunghi viaggi di formazione" mentre Scansani è orgoglioso di aver lavorato sulla vivace Piacenza.
La globalizzazione non è, quindi, fenomeno esclusivamente economico e sociale ma anche culturale e solo da confronti interdisciplinari è possibile maturare solidi giudizi critici e compiuti giudizi di valore. L'archeologia ancora permette di intercettare vari ed indefiniti periodi storici unendo, a rigore metodologico e certezze desumibili da ricerche empiriche, vagabondaggi intellettuali e brillanti excursus temporali consentendo, così, al frastornato uomo moderno spiragli di libertà ed un pizzico di fantasia in tanta monotonia. Fascino e suggestione dell'antico, dunque, sempre più scuotono emotività e sensibilità moderne proiettandole a recupero e sistematica tutela del passato per difendere identità individuale e memoria collettiva.
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AA.VV., "Passeggiate archeologiche piacentine", Edizioni Diabasis, Reggio Emilia, Aprile 2004, pp. 178.

FABIO BIANCHI

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