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Sabato 7 Maggio 2005 - Libertà

Suggestioni senza tempo per archi

Municipale - Applausi ma poco pubblico per il Quartetto Kuss nella stagione concertistica. Da Beethoven alla Auerbach: raffinatezze con stil

Il Quartetto Kuss è la riprova che gioventù e capacità di comunicare profondamente la musica non sono incompatibili. Anzi, possono talvolta rimarcare scelte coraggiose e ambiziose, come l'unione di due grandi maestri del quartetto classico, Haydn e Beethoven, con una delle compositrici viventi in auge, Lera Auerbach. Generazioni a confronto che si parlano, comunicando al pubblico due differenti concezioni del mondo e della musica, utilizzando strutture linguistiche distanti ma interdipendenti.
Un numero esiguo di spettatori, l'altra sera al Municipale per il penultimo appuntamento della stagione concertistica curata dalla Fondazione Toscanini, ha ascoltato e applaudito calorosamente un programma ambizioso e importante. Rivoluzionario, per certi aspetti, se paragonato alle consuete scalette dei concerti delle stagioni sinfoniche piacentine. Del resto, il Quartetto Kuss è famoso anche per la prerogativa di accostare pagine della letteratura classica agli esiti più recenti della scrittura quartettistica. Passando, come è accaduto al Municipale, per quelle figure chiave che ne definiscono la forma, con una capacità espressiva fuori dal comune e caratterizzata da una palpabile comunione d'intenti.
Il Quartetto, nato nel '91, ha debuttato nel '93 ed è composto da Jana Kuss e da Oliver Wille ai violini, da William Coleman alla viola e da Felix Nickel al violoncello. Vincitore dei premi più prestigiosi al mondo (ricordiamo il primo premio al Concorso Paolo Borciani nel 2002), il Quartetto Kuss vive praticamente in tournée, sostenendosi anche grazie a molte borse di studio come quella della Fondazione Borletti-Buitoni.
Il concerto si è aperto su una delle pagine da camera più belle di Franz Joseph Haydn, il Quartetto in Sol maggiore op. 76 n. 1 Hob. III: 75, che nell'"Allegro con spirito" ha subito evidenziato il bel canto del violino di Jana Kuss, sostenuto da un mirabile equilibrio tra le parti. Nell'"Adagio sostenuto", rigoroso e appassionato, la "domanda e risposta" del tema principale tra violino primo e violoncello è risuonata morbida e avvolgente. La perfezione tecnica del gruppo è emersa, mai arida, anche nei pizzicati della pagina successiva, che come sussurri hanno sostenuto il tema principale del
violino. Quindi, il Quartetto ha proseguito verso il vigoroso finale, ingigantendo gradualmente il suono come un'onda in arrivo verso gli scogli dove s'infrangerà.
Cambio d'atmosfera con Lera Auerbach, genio della musica del Ventesimo secolo, nata nel 1973 a Chelyabinsck, negli Urali vicino alla Siberia, e ben presto trasferitasi negli Stati Uniti, diventando uno degli ultimi artisti ad abbandonare l'ex Unione Sovietica. Il suo Quartetto n. 1 op. 79, che la compositrice ha scritto espressamente per il Quartetto Kuss, è una inebriante cascata di effetti sonori, cangianti per le estreme dinamiche giocate su una radicale atonalità (ad eccezione del secondo tempo, "Ad libitum", più orecchiabile nel suo struggimento). Grande spazio viene dato alla viola e al violoncello dei bravissimi William Coleman e Felix Nickel, capaci di esprimere il messaggio fatale della partitura, nata come espressione dei sentimenti contradditori che suscita la morte. Fino all'accettazione inevitabile dell'Aldilà, con un bagliore di speranza che illumina le armonie del "Grave finale".
Con Beethoven, il Kuss è tornato indietro nel tempo e ha cambiato scenario, anche se il Quartetto n. 15 in La minore op. 132 supera la tradizione dialettica dell'epoca beethoveniana, attingendo a un monotematismo assoluto. Appassionati, i violini di Wille e Kuss hanno attinto ispirazione dall'atmosfera contemplativa dello stesso Beethoven: egli compose il Quartetto in un momento di momentanea guarigione, che lo spinse a sperare e a ringraziare il Signore, intitolando il terzo Movimento "Canzone di ringraziamento offerta alla divinità da un guarito".
Maggior virtuosismo nel tempo di "Marcia", assai veloce e dalle armonie vagamente andaluse.
Una prova brillante, quella sostenuta dal Quartetto Kuss, capace anche di improvvise tenerezze come gli echi che hanno spento, sulle ultime battute, l'"Allegro appassionato" conclusivo.
A questo punto, agli applausi del pubblico si sono aggiunte ripetute ovazioni, che hanno riportato in scena il Quartetto per un bis. Proseguendo l'omaggio ai grandi maestri del Quartetto, l'ensemble ha eseguito il I "Movimento" del Quartetto in Sol maggiore di Mozart, completando una performance deliziosa.
L'ultimo appuntamento con la stagione concertistica è previsto per martedì 31 maggio con il concerto della Filarmonica Toscanini che eseguirà Debussy, Chausson e Wagner diretta da Lorin Maazel con la violinista Lidia Baich.

Eleonora Bagarotti

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