Mercoledì 21 Aprile 2004 - Libertà
Veglia in poesia per la Liberazione
All'originale inziativa hanno collaborato il Comune di Piacenza, la Fondazione e l'Associazione culturale Coming out. Sabato pomeriggio al Teatro dei Filodrammatici e, in serata non stop oltre la mezzanotte alla Volta del Vescovo. Protagonisti i versi di Giorgio Caproni e i suoni dell'Appennino
Quando il segno poetico è tracciato non si ferma. Corre, si sofferma, riposa, ma torna. E, sull'onda del laboratorio poetico del settembre scorso a Bobbio, prende forma, alla vigilia della festa della Liberazione, un pomeriggio di poesia per dare voce a quel sentimento corale che fu la riconquistata libertà, moto spontaneo di ribellione dalla tirannia sul corpo e sulla mente. E quale mezzo più appropriato della poesia per ripercorrere il moto dell'anima che, quella parte della nostra storia, ci ha trasmesso di generazione in generazione?
Liberazione. Relegata negli ultimi 30 anni nella retorica formale come una qualsiasi celebrazione. Troppo poco coltivata come reale essenza che mosse un popolo a riappropriarsi del proprio sentire. Forse vuole imprimere anche questo riscatto la veglia poetica.
Testimonianza e memoria programmata per sabato 24 dalle 15 e 30 alle 19 al Teatro dei Filodrammatici di via Santa Franca, 33 e che coinvolgerà alcune delle voci più significative della poesia italiana contemporanea tra cui Antonella Anedda, Alberto Bellocchio, Ferdinando Cogni, Gianni D'Elia, Franco Loi, Tiziano Rossi a cui si accompagnerà l'intervento di Duccio Demetrio fondatore della Libera Università dell'autobiografia di Anghiari. Apre la giornata di poesia Ferdinando Cogni con la celebrazione del ritorno a Piacenza dei Cavalli del Mochi su cui si innestano i ricordi autobiografici di Franco Loi che lascia il passo alla poesia narrativa di impegno civile e militante di Bellocchio. A uno a uno, ciascuno con il proprio significante vissuto in prima persona sia esso il moto autobiografico di Demetrio o l'esplorazione della forma poetica nella memoria e nella testimonianza con Rossi, Anedda e D'Elia. Affiancare la poesia alla Liberazione, idea originale. Al di là dei tanti scritti sull'argomento la ragione principale sta nelle caratteristiche della poesia che altro non è se non dialogo interiore in chiave collettiva che accomuna sentimenti e significati vissuti da un'umanità senza distinzione e, per questo, autentico e spontaneo filo conduttore di militanza civile.
La manifestazione, che si svolge nell'ambito delle celebrazioni per il 25 aprile, si svilupperà in serata per un secondo momento che proseguirà anche dopo le 24 con letture e conversazioni con i poeti. E' promossa dall'assessorato alla cultura del Comune di Piacenza con il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano in collaborazione con l'associazione culturale Coming out. Dalle 21 in poi l'appuntamento si sposta alla Volta del Vescovo in Strada Valnure 24/A per un'appendice serale "Nella notte" inaugurata dal concerto-reading di Enerbia dal titolo "Così lontano l'azzurro". I versi di Giorgio Caproni, voce narrante Alberto Gromi, saranno accompagnati dai suoni dell'Appennino emiliano-ligure. Un modo fuori dagli schemi per riflettere su una fase importante della storia del nostro paese soggetta al rischio di rimozione dalle nostre coscienze.
ANTONELLA LENTI