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Giovedì 15 Aprile 2004 - Libertà

Il Gruppo Ciampi compie cinquant'anni

Domani celebra la ricorrenza con la presentazione di un volume

Il Gruppo Strumentale Vincenzo Legrenzio Ciampi festeggia il mezzo secolo e si racconta in un volume, "Ciampi 1954 - 2004 Cinquant'anni di musica a Piacenza", che verrà presentato domani alle 21 all'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano. La serata si concluderà con l'esecuzione di arie e recitativi da un'opera musicata dal Ciampi, il musicista piacentino (o supposto tale, come precisa Francesco Bussi nel suo intervento pubblicato nel libro) dal quale prende nome l'ensemble, fondato da Giuseppe Zanaboni nel 1954.
E' sempre il musicologo Bussi a precisare come Ciampi fosse anche, nelle intenzioni del volitivo promotore, acronimo di Centro Incremento Attività Musicali Piacentine, sorto sul solco già tracciato da precedenti esperienze. "Nel Gruppo è da ravvisare - scrive Bussi - l'estrema propaggine, non meno efficiente ed incisiva, delle tante istituzioni che operarono a Piacenza nel corso della sua gloriosa storia musicale". Il pensiero dello studioso piacentino va alle disparate Società Filarmonica o dei Filarmonici di Trebbia, Accademia dei Filarmonici, Società Filarmonica de' Dilettanti, Accademia di Studi Musicali, Consorzio dei Musici di Santa Cecilia, "magari viziate da tautologia di denominazioni, eppure vive di positivi slanci culturali e di energie artistiche profuse a piene mani, in un periodo compreso tra lo smorire del Settecento e il sorgere dell'Ottocento". Nel secolo scorso, si segnala l'attività degli Amici dell'Arte e i Concerti del Circolo della Galleria, tra il 1945 e il 1950, appena prima dell'ingresso sulla scena del Gruppo Ciampi, per dotare la città "di una coscienza musicale che non fosse di natura esclusivamente lirica, operistica". Gli esordi pionieristici trovano casa nell'allora cinema-teatro San Vincenzo, saltuariamente nel Salone della Galleria Ricci Oddi e in altri luoghi, con una costante: programmi incentrati sul Settecento italiano, arricchiti, negli anni successivi, da prestigiosi "sconfinamenti" cronologici e da fruttuose collaborazioni soprattutto con Roberto Goitre ed Achille Berruti. Alla morte di Zanaboni nel 1996, il Gruppo rischiò di sciogliersi, ma trovò in Claudio Saltarelli, oggi direttore artistico, chi seppe raccogliere il testimone. Nel volume, l'arciprete della Patriarcale Basilica Vaticana, Francesco Marchisano, presidente della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, sottolinea le benemerenze della formazione piacentina nell'ambito della musica sacra, per il rispetto della "finalità religiosa delle sue esecuzioni strumentali", con le quali le chiese in cui si sono tenuti i concerti hanno sempre ritrovato "un'aura sacrale". Inoltre "l'attenzione alla memoria delle grandi stagioni della musica sacra non ha escluso l'impegno per la contemporaneità".
Il vescovo Luciano Monari osserva il valore che la musica ha, pur non soddisfacendo bisogni primari, per la sua capacità di trasformare il tempo in armonia: "Nella musica l'uomo addomestica il tempo e fa sì che la durata non porti l'angoscia o la nostalgia delle cose che passano, ma la serenità del tempo che diventa armonia e dilata la coscienza".

ANNA ANSELMI

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