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Martedì 6 Aprile 2004 - Libertà

Il futuro - "Bisogna evitare la creazione di ghetti"

Sandro Busca (Cisl) solleva il problema delle risorse per affrontare un fenomeno in crescita

Piacenza - Il protocollo d'intesa è una norma quadro all'interno del quale, poi, le singole realtà, di concerto con gli enti locali potranno sviluppare le iniziative ed entrare nel dettaglio delle risorse necessarie. Nel dibattito che si è sviluppato sui contenuti del documento alcune critiche sono state avanzate da Sandro Busca, segretario provinciale della Cisl che ha dato un "giudizio articolato" sul documento sottoposto all'attenzione della conferenza provinciale. "Alcune cose sono buone - ha sottolineato - ma su altre restano punti interrogativi. Per Busca è "insufficiente la parte legata all'orientamento dei ragazzi stranieri. Soprattutto quelli che arrivano ad anno scolastico già avviato". Busca ha poi criticato l'utilizzo dello stradario come criterio per la scelta della scuola. "Non vedo perché agli italiani si lascia la possibilità di scegliersi la scuola mentre agli stranieri questo non è permesso. Così si induce un esodo che può provocare la concentrazione eccessiva di alunni stranieri in alcune scuole e la completa assenza in altre. Da qui la proposta di sostenere anche con servizi di trasporto gratuiti la possibilità di scegliere una scuola lontano dalla residenza. Naturalmente le risorse vanno concentrate dove si presenta il maggior impatto". Che cosa si dovrebbe fare? "Per esempio - spiega Busca - occorrerebbe inserire personale di supporto e poi sarebbe ormai improcrastinabile la scelta che stranieri, nomadi e casi speciali vengano indirizzati con quote in tutte le scuole. Si eviterebbe la creazione di ghetti". Insomma l'attenzione sulla crescita della presenza di studenti stranieri nella scuola deve essere all'ordine del giorno costantemente e quindi vanno trovate le risorse necessarie che non devono essere identificate con quelle poche a disposizione della scuola e destinate dal centro scolastico regionale. "Si stabiliscano quali sono le priorità - conclude Busca - e si vada alla verifica se soggetti come la Fondazione ad esempio possa giocare un ruolo nell'affrontare e risolvere questo problema". Ultimo aspetto la questione dei mediatori culturali. Ebbene anche su questo occorre una linea di condotta unitaria. Sapere quanti ne servono, a chi fanno capo e soprattutto dove trovare i finanziamenti". Gli ha fatto eco Luciano Fornaroli dirigente dell'ufficio formazione del Comune di Piacenza secondo cui nelle scuole i mediatori culturali già esistono. Ha definito il documento di buon equilibrio tra situazioni attualmente molto diverse sul territorio.

a.le.

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