Martedì 6 Aprile 2004 - Libertà
Giovanni Pascoli: letture del poeta delle piccole cose
Domani sera alla Fondazione
Fausto Frontini metterà in luce gli aspetti fondamentali della poetica pascoliana. Le letture saranno invece affidate all'attrice lodigiana Isabella Cattano Cornalba
Una serata dedicata al poeta delle "piccole cose". Domani alle 21 la Fondazione di Piacenza e Vigevano ospiterà "L'aquilone. Poesie e prose di Giovanni Pascoli". Ad introdurre l'iniziativa interverrà Fausto Frontini, che metterà in luce gli aspetti fondamentali della poetica pascoliana. Le letture saranno invece affidate all'attrice lodigiana Isabella Cattano Cornalba, dell'Accademia dei Filodrammatici di Milano, che ha già portato in scena opere di Pirandello e Brecht, oltre ad aver interpretato versi di D'Annunzio, Gozzano e Pavese, convinta della necessità di proporre la poesia a teatro, soprattutto nei luoghi dai quali i poeti hanno tratto ispirazione. Ne "L'aquilone" sono Urbino, la Romagna e la Toscana ad essere rivisitate, attraverso un'ambientazione scenica, mentre oggetti e simboli sottolineano ed evocano la musicalità delle rime pascoliane. Il programma comprende sia componimenti in versi (da: "Canti di Castelvecchio", "Myricae", "Primi poemetti", "Poesie famigliari", "Poesie varie-Elegie"), sia illuminanti pagine in prosa, tratte dalle prefazioni alle raccolte poetiche, dall'epistolario (tra cui lettere a Severino Ferrari, conosciuto negli anni dell'università a Bologna), da "Il fanciullino" (la chiara e molto nota esposizione della poetica del Pascoli, pubblicata sulla rivista Il Marzocco nel 1897), da "Lungo la vita di Giovanni Pascoli", scritto dalla sorella Maria, detta Mariù. Per il poeta romagnolo, più che per altri, i dati biografici risultano strettamente legati alla sua produzione letteraria, influenzata da una serie di eventi dolorosi: l'assassinio del padre, la morte precoce delle madre, la prima giovinezza trascorsa nel collegio degli scolopi ad Urbino, lontano dalla Romagna natia, dove era venuto alla luce nel 1855. Tra le 31 poesie che verranno recitate, alcune sono ricordi scolastici impressi nella memoria di generazioni di studenti, fin dalle elementari: "La cavallina storna", "La mia sera", "Nebbia", "Mia madre", "Valentino", "La tessitrice", "L'ora di Barga", "La voce", "Addio", "X Agosto", "Il lampo", "Lavandare", "Romagna", "La quercia caduta", "I due fanciulli" e "L'aquilone" che dà il titolo all'incontro. "Pascoli è un autore di cui tutti - commenta Frontini - abbiamo reminiscenze di scuola. Riproporlo oggi significherà per alcuni tornare indietro nel tempo, ascoltando di nuovo poesie molto amate in gioventù. D'altra parte, Pascoli è stato oggetto di una rivalutazione critica che ne ha colto la sensibilità moderna, tanto da definirlo uno dei massimi rappresentanti del Decadentismo europeo".
an. ans.