Sabato 7 Maggio 2005 - Libertà
Il ruolo della fotografia nell'arte contemporanea
Fotosintesi - Incontro in Sant'Agostino
Il ruolo della fotografia nell'arte contemporanea: pensare a come si può pensare la fotografia, è stato il tema dell'ultima serata dedicata agli incontri di Fotosintesi. Al dibattito, a cura di Ugo Locatelli, fotografo e artista visuale, hanno partecipato Stefano Fugazza, critico d'arte e direttore della galleria d'arte moderna Ricci Oddi e Paolo Cioni, direttore della rivista multisensoriale Experience. Ugo Locatelli ha aperto la tavola rotonda sottolineando il fenomeno della proliferazione dell'uso della fotografia nell'arte contemporanea: "Il linguaggio fotografico in questo campo cerca di essere sempre meno un fine e sempre più un mezzo". Mentre la fotografia tradizionale si pone infatti come opera compiuta, sia dal punto di vista estetico stilistico che espressivo, il suo utilizzo in arte contemporanea esplicita al contrario la rottura del senso, della finitezza. "Nelle ricerche visuali significative - ha detto Locatelli - la figura e la funzione del fotografo tendono gradualmente ad una condizione meno definita e più fluida; a una gamma più ampia di indagini sul reale e di traduzione del pensiero in immagini che possono poi essere come occhi che guidano la mente: continuamente fotosensibili. Perché il lavoro non termina con la ripresa e con la stampa, ma prosegue nell'interazione con l'osservatore, allontanandolo da modalità interpretative abituali. Questo possibile prolungamento dell'indagine significa alcune cose: la progressiva scomparsa dell'immagine finita e il tradimento della finalità tradizionale della fotografia - cioè la rappresentazione scenica di un soggetto - per promuovere la scoperta della natura e del funzionamento delle apparenze". Locatelli ha infine presentato a commento visivo di queste tesi, un percorso di lettura attraverso immagini emblematiche, allusive ad una personale riscrittura e decostruzione della storia della fotografia: "materiale estremo ed anticonvenzionale" che comprende "soluzioni che in qualche caso sconfinano dal linguaggio fotografico". Immagini presentate appunto "come tracce metafotografiche", possibili esempi anticipatori del rapporto tra fotografia e arte, come l'impronta di mani nella grotta di El Castillo in Spagna: un'immagine di 20000 anni o la scultura di Medardo Rosso "Ecce puer": modello "di consistenza materiale e inconsistenza visuale", diversi lavori di Duchamp e Magritte o la prima fotografia conosciuta in assoluto datata 1826. Stefano Fugazza ha poi continuato con un rapido excursus sulla progressiva evoluzione della fotografia da mezzo meccanico di evidenza empirica della realtà, a statuto di opera d'arte, fino al passaggio negli ultimi anni a risorsa insostituibile per l'arte contemporanea, per la ricerca e la sperimentazione, un'irruzione che ha provocato una forte confusione dei linguaggi, ma allo stesso tempo ha portato ad una varietà di esperienze di grande impatto stilistico ed espressivo. Paolo Cioni ha concluso l'incontro analizzando il futuro tecnologico della fotografia, che si proporrà sempre più come arte della sperimentazione totale, in cui la tecnica nelle sue rapide evoluzioni potrà diventare addirittura superiore a ciò che è possibile immaginare.
LAURA SALVINI