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Venerdì 2 Aprile 2004 - Libertà

Franco Loi, l'inizio della poesia

Stasera alla biblioteca Passerini Landi

Prosegue questa sera alle 21, nella consueta sede del Salone monumentale della biblioteca Passerini Landi, la rassegna "L'inizio del Romanzo", che vedrà oggi come ospite Franco Loi, uno dei maggiori poeti dialettali italiani. Il ciclo di incontri, organizzato dalla biblioteca comunale in collaborazione con il Comune di Piacenza e la Fondazione di Piacenza e Vigevano e curato dalla poetessa lucchese Alba Donati, è dedicato infatti, al di là del titolo, che sembra limitare il discorso alla prosa, più in generale all'incipit nella letteratura, all'importanza che riveste il modo con il quale si comincia una narrazione, in versi o in prosa. Per questo sono stati invitati come ospiti della rassegna scrittori e poeti, chiamati a parlare di cosa significhi per loro iniziare un romanzo o una poesia, di quale sia il rapporto tra ispirazione e progettualità, di quali siano gli incipit più significativi della letteratura del presente e del passato e di come essi abbiano influenzato la loro scrittura.
E a proposito di inizi, intesi come inizi della carriera di uno scrittore, se si cercano quelli che hanno portato l'ospite di questa sera a scrivere poesie si deve andare ben lontano, poiché la formazione di Franco Loi, sia alla vita che alla poesia, è una formazione intensa e poliedrica. Nato a Genova nel 1930, da padre sardo e madre emiliana, Loi vive a Milano dal 1937. Dopo aver fatto il ceramista e il manovale, essersi diplomato in ragioneria e aver fatto il contabile e lo scritturale in ferrovia, Loi passa all'ufficio pubblicità della Rinascente e poi all'ufficio stampa della Mondadori e, a 35 anni, comincia a scrivere: dapprima racconti e "tentativi di romanzi" e poi le prime poesie, ancora in italiano. "Scrivevo in italiano - racconta in un'intervista che ci ha rilasciato recentemente - ma mi rendevo conto che conducevo il gioco con la testa, che "costruivo" la poesia". E così Loi passa al dialetto, con una scelta dettata da ragioni storiche, di contenuti, dal momento che la sua fonte di ispirazione sono i quartieri popolari e le fabbriche del mondo operaio milanese, elaborando un originale linguaggio poetico in cui si mescolano elementi proletari e colti, gerghi urbani ed echi contadini, dialetto milanese e parole di altri dialetti. Importante critico letterario per Il Sole 24 ore e L'Avvenire, Loi ha pubblicato una ventina di libri di poesie, fra cui ricordiamo "Strolegh", "Teater", "L'Aria", "Liber", "L'Angel" e "Amur del temp", diversi saggi e un volume di racconti giovanili. Le sue poesie sono state tradotte in quasi tutti i paesi d'Europa e negli Stati Uniti. Ha ricevuto numerosi premi, tra i quali il Premio Nonino 1990 e la Medaglia d'oro della Provincia di Milano nel 1998.

CATERINA CARAVAGGI

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