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Domenica 22 Febbraio 2004 - Libertà

Il progetto che non decolla

Per l'"Approdo" si cercano fideiussioni bancarie L'agenzia di mediazione ha già sede e coordinatore

Da anni il progetto "Approdo Onlus" tenta di decollare, ma per ora senza fortuna. Le difficoltà sono oggettive. E riguardano i soldi. "La realizzazione è complicata" spiega Gianni Salerno, che del progetto è amministratore. L'idea nacque in Cisl parecchio tempo fa, ricorda Gianni, sull'esempio degli accordi stretti a Treviso fra imprenditori e sindacati. Durante l'amministrazione Guidotti si cercò, senza fortuna, la formula condivisa, ora si è più vicini alla meta. L'idea è quella di una agenzia che presti garanzie "culturali ed economiche" a proprietari e affittuari, dove quest'i ultimi sono lavoratori in mobilità geografica. Di Approdo fanno parte il Comune di Piacenza, la Cgil e la Cisl, la Caritas Diocesana, l'Associazione Migrantes, Legacoop e Confcooperative. Coordinatore: Mario Iadanza, la sede è presso Confcooperative. C'è già anche il regolamento. "Approdo non è però un ente di carità né un ente assistenziale, è uno strumento per garantire e mediare alloggi per lavoratori in mobilità geografica" riassume Salerno. Approdo copre i rischi economici a cui potrebbe andare incontro un proprietario che affitta. "In questa fase bisogna bisogna capire fino in fondo - sostiene Salerno - attraverso quali operatori finanziari possiamo muoverci, stiamo dialogando con le banche perché si attivi un sistema sufficiente di fideiussioni". Quindi si selezionano persone in grado di sostenere l'affitto e si garantisce il proprietario attraverso coperture finanziarie, in caso di mancato pagamento (con l'opzione di rifarsi poi direttamente sullo stipendio del lavoratore). "Oggi gli extracomunitari sono appetibili come acquirenti anche per il sistema del credito, perché hanno un lavoro e possono affrontare piccoli investimenti, acquistano case". E Approdo si candida a gestire, perché no?, anche case del patrimonio immobiliare del Comune (in via di censimento), in modo autonomo. "A Parma intanto stanno copiandoci con iniziative simili, su case messe a disposizione proprio dal Comune, ma con sostegni di 300mila euro da parte della locale Fondazione".

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