Giovedì 19 Marzo 2015 - Libertà
Per l'Ecce Homo all'Expo nessun accordo con Sgarbi
dalla prima pagina
Vorrei dunque sapere, con chi Sgarbi ha parlato senza ricevere obiezione alcuna, non certo con me, in occasione di una sua fugace incursione serale in Collegio, dove, dopo averlo atteso per oltre un'ora, non si è degnato di rivolgerci la parola foss'altro per un semplice saluto o un ringraziamento. Poi su "Libertà" del giorno dopo abbiamo letto una sua dichiarazione dove si dava per certa la presenza dell'Ecce Homo a Expo.
Ritengo altresì del tutto fuorviante sostenere che a Milano la tavola verrebbe vista da migliaia di persone al giorno mentre all'Alberoni vi sarebbe una media di tre o quattro visitatori al giorno e che gli ospiti stranieri dopo aver visitato EXPO andrebbero quasi esclusivamente a Venezia, Firenze, Torino o Roma. Se così fosse mi chiedo perché non si è pensato di concentrare tutto su Milano, mentre invece sia il Governo nazionale che le Istituzioni locali, dalle Regioni alle realtà comunali, hanno da tempo mobilitato risorse, progetti e programmi, per dare un'immagine più complessiva del sistema paese, presentando le eccellenze, le bellezze naturali, artistiche, culturali di ogni contesto urbano e rurale dell'intera Nazione.
Qui invece si sta agendo in modo diametralmente opposto: si depauperano le realtà periferiche delle opere più prestigiose e preziose per concentrarle in modo caotico e irrazionale in una sorta di grande fiera.
E' del tutto comprensibile che Eataly possa essere uno sponsor con grandi risorse, ma sottostare alla condizione di collocare, per 6 mesi, opere d'arte - quali l'Ecce Homo - nel padiglione primariamente deputato alla ristorazione, mi pare decisamente inaccettabile.
Credo che uno storico dell'arte, di grande fama, incaricato di allestire una mostra dall'impegnativo titolo "Il tesoro d'Italia" non avrebbe dovuto accettare un simile compromesso.
Proprio per questo ritengo che, oltre ai gravi ritardi nell'organizzazione e alle generiche affermazioni riferite agli allestimenti, alla predisposizione delle misure di sicurezza, alla creazione di appositi contenitori per la corretta conservazione delle opere esposte, alcuni importanti Musei abbiano negato il prestito di celeberrime opere d'arte, che da sole avrebbero sancito un successo di dimensioni eccezionali all'evento espositivo.
Apprendiamo invece, con piacere, che la nostra critica relativa agli inadeguati spazi espositivi ha almeno ottenuto di convincere gli organizzatori a raddoppiarli portandoli da 220 mq. a circa 500 mq.
Non ritengo di andare alla ricerca di ulteriori elementi di chiarificazione a miglior precisazione di quanto riportato dal giornale.
Ovviamente non intendo scendere sul terreno preferito del prof. Sgarbi, quello cioè dell'improperio, dell'ingiuria e della mistificazione: non ne sono assolutamente capace e anche se mi spingessi a farlo ne uscirei sicuramente perdente.
Faccia pure il suo ennesimo show televisivo a "Virus" giovedì sera (stasera per chi legge) in tv: io invece consiglio caldamente i piacentini, amanti del bello nelle sue espressioni artistiche, di andare invece all'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, dove alla stessa ora (le 21.00) lo storico dell'arte di fama mondiale, prof. Salvatore Settis, tratterà il tema "L'arte educa, educare all'arte" (lezione che anche il "nostro", avrebbe tanto bisogno di ascoltare e su cui riflettere!): io ci andrò.
Giorgio Braghieri
Presidente Opera Pia Alberoni