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Giovedì 19 Marzo 2015 - Libertà

Il Fai svela le testimonianze dell'archeologia industriale

Con gli apprendisti ciceroni alla scoperta in città dell'ex centrale Emilia e del padiglione Berzolla e a Pontedellolio della Cementirossi

di ANNA ANSELMI
"La Repubblica italiana promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione". Saranno anche un'occasione per riflettere sull'articolo 9 della Costituzione le Giornate Fai di primavera, giunte alla 23ª edizione e il cui programma piacentino è stato presentato ieri nel Salone Pierluigi di Palazzo Farnese.
Dopo l'attenzione lo scorso anno alle radici romane di Piacenza e alle testimonianze sopravvissute di quel remoto passato, adesso la delegazione guidata da Alberto Valentini condurrà alla scoperta di alcune delle più interessanti testimonianze di archeologia industriale, più vicine a noi nel tempo ma, per una serie di motivi, anche fragili e spesso trascurate, in quanto fatica a farsi strada la consapevolezza della necessità di tutelarle, resa oltretutto complicata dalla dismissione delle precedenti attività e dal conseguente bisogno di ripensarne funzioni e spazi.
L'assessore alla cultura del Comune di Piacenza, Tiziana Albasi, ha proprio richiamato quanto sia essenziale concordare sui criteri per una definizione di ciò che viene riconosciuto come architettura industriale, punto di partenza per una valorizzazione rispettosa degli edifici. Albasi ha ringraziato il Fai per le sollecitazioni che ancora una volta rivolge all'intera cittadinanza, in particolare ai più giovani, a cominciare dalle classi di apprendisti ciceroni, una settantina di studenti del liceo "Colombini", rappresentati ieri dalle classi 4ª e 5ª scienze umane C e 4ª scienze applicate A, accompagnate dall'insegnante Donatella Gandini, che hanno sinteticamente illustrato il lavoro svolto. Con i ragazzi si visiterà la zona dell'ex mercato ortofrutticolo e, all'esterno, il padiglione in via Pisoni progettato da Pietro Berzolla. Il gruppo Fai giovani sarà invece impegnato nell'ex Centrale Emilia in via Nino Bixio, mentre altri volontari apriranno a Pontedellolio le porte delle ex fornaci Cementirossi.
Il Fai - come ha ricordato la segretaria della delegazione, Giovanna Caldani - si è fatto promotore nelle passate settimane di quattro conversazioni introduttive, tenutesi al Politecnico, per aiutare meglio il pubblico a cogliere le molteplici valenze che verranno catalizzate dalle visite sul posto. Finalità delle Giornate di primavera, giunte alla 23ª edizione, è infatti sì la raccolta fondi, «ma soprattutto offrire un momento di condivisione e di partecipazione su un palcoscenico di straordinaria bellezza, quale è l'Italia».
L'iniziativa è patrocinata da: Regione, Provincia, Comuni di Piacenza e Pontedellolio, ordine degli architetti, Federazione ordini architetti Emilia Romagna, Politecnico di Milano, con il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano, enti che sono stati ringraziati da Caldani, la quale ha rimarcato inoltre il rapporto di feconda collaborazione instauratosi con il Comune di Piacenza e, in particolare, con Violetta Contini, dell'assessorato alla cultura.
Silvia Cipelli, consigliere dell'ordine degli architetti, ha evidenziato come i luoghi scelti dal Fai, abitualmente chiusi al pubblico, avvicinino «all'ambito molto affascinante dell'architettura industriale», il cui recupero può concretizzare «quella direttrice di riqualificazione urbana sostenibile, che conferisce nuova vita al patrimonio esistente, conservandone la memoria».
L'assessore alla cultura del Comune di Pontedellolio, Ivonne Marenghi, ha spiegato come le fornaci Cementirossi siano state proposte come "luogo del cuore" nell'ultimo censimento del Fai, con una mobilitazione di adesioni superiore alle più rosee aspettative, tanto da piazzarsi al quarto posto a livello nazionale nella categoria "archeologia industriale" e all'ottavo posto in Emilia-Romagna. Nel paese della Valnure l'appuntamento sarà all'interno di una cornice di festa, con mostre fotografiche a tema (focalizzate anche sul ponte ferroviario, il terzo in Italia costruito in curva), una mostra mercato di enogastronomia e botanica, accanto alla presentazione domenica del libro Piacenza a naso in su e qualche volta in giù di Alessandro Bonomini e Alessandra Repetti.

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