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Domenica 22 Marzo 2015 - Libertà

Da Cives la ricetta per Piacenza

Giovani, arte e gioco di squadra per non essere più "città invisibile"

Iniziative per i giovani, valorizzare le bellezze artistiche locali e fare gioco di squadra. Solo così Piacenza smetterà di essere una "città invisibile". La ricetta per il rilancio arriva dall'ultimo appuntamento di "Cives", il corso di formazione organizzato dall'Università Cattolica di Piacenza e dalla Diocesi di Piacenza Bobbio. La serata conclusiva si è tenuta venerdì sera nella sala Piana dell'Ateneo piacentino, con tre ospiti illustri a fare da relatori e a consegnare gli attestati di partecipazione a coloro che hanno terminato il percorso di formazione iniziato lo scorso novembre: Francesco Rolleri, presidente della Provincia di Piacenza, Massimo Toscani, presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano e Paola Gazzolo, assessore della Regione Emilia Romagna. Sono stati 27 i partecipanti alla 14esima edizione di Cives, che si è sviluppata intorno al tema "La città invisibile. Progettare il futuro nell'epoca della precarietà", e che, attorno all'organizzazione del professor Paolo Rizzi, ha visto la partecipazione di psicologi, giornalisti, docenti universitari, rappresentanti di enti di volontariato e designer. Come in passato, anche l'annata 2014-2015 ha visto protagonisti molti ragazzi delle scuole piacentine: alcuni di loro hanno aperto le riflessioni della serata conclusiva offrendo spunti di pensiero intorno a parole chiave come cultura, dipendenze, periferie, welfare, resilienza, speranza, felicità e sviluppo. Rolleri ha quindi spronato i giovani a diventare protagonisti: «Sia in politica sia nel mondo del lavoro siete voi che potete cambiare le cose, generalizzare in maniera negativa non serve. Molto meglio affrontare le difficoltà con idee innovative». Toscani ha posto l'accento sul volontariato e sulla ricchezza artistica: «Sono più di 30mila i volontari sul territorio, un patrimonio unico da valorizzare. Così come le bellezze che abbiamo e che all'esterno quasi nessuno conosce, sarebbe bene avviare un percorso per le nostre tipicità». La Gazzolo ha poi sottolineato l'importanza di «fare squadra, un concetto che ci permetterebbe di cogliere le cose positive che arrivano dalla Regione Emilia Romagna, la migliore in Italia per quanto riguarda ricerca, equità e welfare». Infine, alla domanda di uno dei ragazzi «qual è il vostro auspicio per il futuro riguardo la nostra provincia? », Rolleri ha risposto «migliorare lo stato delle strade», la Gazzolo «riuscire a valorizzare la montagna» e Toscani «mi piacerebbe vedere una sorta di museo dinamico al posto del palazzo ex Enel».

Gabriele Faravelli

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