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Domenica 22 Marzo 2015 - Libertà

«Nel mio primo romanzo una scrittura senza rete»

La blogger Enrica Tesio ospite all'Auditorium della Fondazione per il ciclo "Lezioni Letture"

piacenza - «Se funziona sul web, funziona anche sulla pagina». Enrica Tesio la pensa così e darle torto è ardua impresa: la scrittrice torinese ha infatti spopolato sul web con il suo blog "Tiasmo" e sta conquistando anche i lettori "della carta" con il suo primo romanzo, edito da Mondadori, La verità, vi spiego, sull'amore. Tesio è stata la protagonista del secondo incontro della rassegna Lezioni Letture promossa dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano e dedicata a Il lavoro della scrittura: all'Auditorium Santa Margherita la scrittrice è intervenuta sul tema Scrivere in rete, scrivere senza rete.
«Io non credo ci sia una grande differenza fra lo scrivere in un blog e lo scrivere un libro» ha spiegato, «io non avrei mai pensato di scrivere un romanzo da zero: è capitato proprio a partire dal blog. Certo la differenza semmai sta nel fatto che in rete ho scritto delle cose più autobiografiche, mentre nel romanzo non è così: c'è più libertà, sulla carta non hai la responsabilità della tua vita mentre nel blog tutto quello che scrivi viene comunque considerato reale, vero. In ogni caso io penso che la scrittura sia indipendente dalla rete o dalla carta: se una cosa funziona, funziona indipendentemente dal fatto che sia un blog o un libro».
"Tiasmo" in effetti non ha semplicemente funzionato: in breve tempo infatti il blog ha raggiunto 150 mila lettori per post, ma il grande successo è stato decisamente imprevisto. «In realtà non so spiegarmi il motivo di tanto interesse» ha confessato Tesio, «forse sta nella sincerità, nell'approccio non troppo serioso: ho voluto fare un blog divertente, semplice. Mi ero separata in modo pacifico, avevo due bambini piccoli e la voglia di raccontarmi: il blog è nato così e ben presto è diventato "virale" in rete. Poco dopo mi ha chiamato Mondadori per chiedermi di scrivere un libro a partire dall'esperienza del blog: la casa editrice non aveva un progetto chiaro in mente, il libro si è sviluppato man mano».
Man mano comunque il successo si è concretizzato: «Ho lavorato tanto» ha spiegato la scrittrice, «io faccio la pubblicitaria, mi ritrovavo a scrivere dalle 10 di sera, dopo avere messo a letto i bambini. Era un'opportunità a cui non volevo rinunciare e che fra l'altro mi divertiva. Ora il blog continua anche se lo aggiorno meno frequentemente rispetto all'inizio; mi avevano anche proposto di tenere una rubrica su qualche rivista, ma non voglio specializzarmi in donne separate. La mia vita va avanti e così il mio lavoro: il romanzo è un qualcosa di più, ma un qualcosa di bello».

Betty Paraboschi

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