Domenica 8 Marzo 2015 - Libertà
Percuotendo i ritmi dell'universo
piacenza suona jazz Un percorso dalle avanguardie alla creatività con oggetti riciclati
Successo per lo show del batterista Calcagnile al Cantiere Weil
piacenza - La scuola anglosassone ha sempre sfornato batteristi sopraffini, l'Italia meno, anche se di qualità. E quando si parla di qualità ecco che Cristiano Calcagnile rappresenta certamente la qualità della linea italiana. E questo strumentista ha mostrato tutto il suo straordinario talento nell'one man show ST () MA tenuto al Cantiere Weil nell'ambito della rassegna Piacenza suona jazz.
Osservando il suo drum-set subito si intuisce la padronanza tecnica: tamburi, piatti, una table-guitar da lui fabbricata. Insieme però Calcagnile utilizza oggetti di varia provenienza, spesso riciclati, come pentolini, coperchi o parti di motori da cui ricava suoni via via accattivanti, melodici o armonici.
Difficile definirne stile, poetica, visione del jazz anche perché Calcagnile è, potenzialmente, un polistrumentista. Quindi, variando e ricomponendo, riesce a catturare sfumature ad altri precluse: «Ho preso da tutta la musica, non solo dal jazz, anche dalle avanguardie soprattutto europee. La mia forza? Approccio dinamico, reattivo».
La sua musica è una sintesi di tutto, è creativa senza tecnicismi, è originale e non stucchevole, è dolce e al contempo soavemente aggressiva. Ottimi i suoni ritmici "determinati". Ma intrinsecamente suggestivi pure i suoni aperti, "indeterminati", caratterizzati da esemplare continuità tattile e sonora.
Calcagnile al Cantiere Weil ha proposto motivi inediti che, probabilmente, confluiranno nel prossimo cd fra cui Segnali, Tatunomi, Oltre gli storm, Medicazioni liturgiche, Archetipi ed Around me. Il cd avrà un video realizzato da Bruno Pulici: «Sarà una suite su cui abbiamo costruito una fiction, mondi ideali. Alla base c'è l'idea di trasformazione, di ciclo vitale. Prima suite come struttura, poi immagini di corredo».
L'iniziale scetticismo del pubblico è subito scomparso vista la caratura di Calcagnile ma anche degli altri musicisti coinvolti in Piacenza suona jazz. Quest'ultima, infatti, non è né continuazione del concorso "Bettinardi" né anticipazione del Piacenza jazz fest. E' iniziativa dalla specifica identità che, per la sinergia di vari enti tra cui la Fondazione di Piacenza e Vigevano, sta riscuotendo meritato successo.
Le architetture percussionistiche di Calcagnile testimoniano la completa assimilazione del ruolo tradizionale del batterista, cioè scandire i tempi, adornare il tema, condurre assoli. Però in ST () MA Calcagnile è andato oltre: la sua lectio magistralis ha illuminato il nuovo ruolo del batterista, ora più che mai cuore pulsante della band ma - ecco differenza e surplus - anche solista impareggiabile.
Fabio Bianchi