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Domenica 8 Febbraio 2015 - Libertà

"Rockquiem", la musica che uccide di risate

Trieste 34: la compagnia Ambaradan ha aperto la rassegna "Dietro il naso rosso"

piacenza - Un tempo il rock uccideva, sacrificava i suoi figli prediletti. Col tempo divenivano eroi, martiri e simbolo di un malessere collettivo senza inizio e senza fine.
Oggi invece uccide solo in senso letterario, allegorico. Come dimostrato in Rockquiem... eterne risate, frizzante piece allestita al teatro Trieste 34. Era il primo appuntamento di Dietro il naso rosso, rassegna diretta da Valentino Rossi della compagnia Patatrak. Protagonisti due brillanti attori bergamaschi, Lorenzo Baronchelli e Pierangelo Frugnoli, della compagnia Ambaradan.
L'opera è un'arguta parabola dell'universo rock, delle sue tante contraddizioni ma anche di un suo speranzoso avvenire. I pimpanti attori, senza mai profferir parola, hanno allora dimostrato la profondità della "visual comedy" cioè comicità senza parole. Approccio modernissimo, rappresenta l'ultima frontiera della clownerie, la congiunzione fra musica, circo e teatro.
Semplice e accattivante la trama: due rockstar, decedute all'improvviso sul palco, hanno allora metaforicamente intrapreso un viaggio iniziatico alla ricerca forse di sè stessi. Hanno attraversato fiamme infernali e conosciuto un delizioso angolo di Paradiso passando per un - improbabile perché poco accentuato scenograficamente - Purgatorio.
Però il rock non traumatizza e non elimina gli adepti, anzi li proietta in una dimensione ultraterrena al di là della tradizionale tripartizione cattolica.
Dove? In un non-luogo, un ambiente ucronico e utopico, dove i due rockers hanno potuto realizzarsi serenamente.
Bravissimi i due comici, portatori di un linguaggio nuovo, segnico, essenziale, in grado di comunicare idee e valori ma anche strutturare un'opera in senso etico. Lo spettacolo ha le sue regole, l'affabulazione deve prevalere ma non scordiamoci qualche corroborante "happy end".
Nessuna indulgenza e/o cedimento emotivo ma solo la consapevolezza di vivere in un difficile frangente per cui anche qualche artificiosa ma genuina conclusione può soltanto migliorare qualità della vita e rapporti umani.
Dietro il naso rosso è una rassegna ben congegnata a partire dal titolo, tanto semplice quanto impegnato nella ricerca di sostanza oltre l'apparenza. I due rockers - ideale continuazione di maschere della Commedia dell'arte - ci hanno ricordato che il rock non è trasgressione o provocazione ma amabile follia e tollerabili sregolatezze. La "visual comedy" avrà senz'altro un futuro, anzi sarà il futuro di certi spettacoli perché propone sintesi fulminanti.
Ricordiamo, fra gli sponsor, la Fondazione di Piacenza e Vigevano.

Fabio Bianchi

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