Martedì 10 Febbraio 2015 - Libertà
Se la vecchiaia aguzza l'ingegno
Rassegna dialettale al President: risate con i "Quatar e Quattr'Ott"
piacenza - Il messaggio arriva chiaro fin dalle prime battute: la vecchiaia aguzza l'ingegno. Un inno alla scaltrezza della terza età, preziosi suggerimenti per affrontare meglio le inevitabili difficoltà di questa stagione matura. Capelli bianchi, artrosi, acciacchi ma anche tanto sano umorismo. A mandarci il segnale è stata la compagnia dialettale "Quatar e Quatr'Ott" di San Giorgio che ha presentato al President, davanti ad un pubblico prodigo di applausi, Casa di Riposo s... Clero. Il testo, tre tempi comici scritti da Mauro Groppi, anche alla regia, (aiuto scena Gianluca Cieri, costumi Rosetta Gagliardi & Ornella Soressi, acconciature sono di Jole Acconciature, trucco Aesthetica Rossella) rientrava nella rassegna dialettale "Piero Chiapponi", curata dalla Famiglia Piasinteina. Il ciclo di rappresentazioni è realizzato in collaborazione con la Fondazione di Piacenza e Vigevano.
La trama si svolge negli spazi di una effervescente casa di riposo dove gli ospiti si divertono a raccontarsi aneddoti e piccole avventure quotidiane. Il tempo passa lentamente tra quelle mura, per sconfiggere la solitudine meglio spalancare la memoria e lasciar scorrere i flashback. Gli anni avanzano ma quattro chiacchiere in compagnia possono avere un effetto sorprendente, meglio di un ricostituente. A palleggiarsi i ricordi un gruppo di arzilli vecchietti con alle spalle tutta una vita da srotolare e a guidare la truppa canuta Giuseppe (Roberto Cammi) e Rosa (Viviana Rossi), decani dello scoppiettante ospizio, lingue taglienti e cervello fino. Ci sono poi Duico (Osiride Maiavacca), un reduce, rimasto invalido, che all'orizzonte non smette di vedere le dune di El Alamein, Desolina (Elisabetta Bertonazzi), pia donna un po' beghina, rimasta vedova e in cerca di un nuovo compagno, Clotilde (Ornella Soressi), signora dall'appetito smodato e dall'udito scadente, Ottavio (Mauro Groppi), anziano benestante con la passione per le belle figliole, Carla (Laura Marengoni) e il suo mantra «il brodo deve cuocere adagio adagio», l'infermiere tuttofare Giorgio (Amerigo Arena) e la sfortunata Ernestina (Federica Pagliughi), abbandonata dai parenti e rimasta senza parole.
Proprio su di lei ricadono le attenzioni dell'attempata ciurma che non accetta di vedere la vecchietta spegnersi nel suo dolore. Decidono, così, di ordire un piano per spingere l'insensibile nipote Paolo ad occuparsi di lei con maggior impegno. Paolo (Andrea Ferrari) è un assicuratore, sposato con l'avvenente Maria (Alessandra Marani), un rampante businessman che risponde ad una sola sollecitazione: quella del denaro. Basterà, pensano i "diabolici" nonnetti, fargli presumere che da queste parti girano parecchi soldi, derivati da vincite al Lotto, e il più sarà fatto. Non solo, gli faranno credere che a suggerire i numeri vincenti è Ernestina. Miele per le api. Paolo abbocca ed inizia a frequentare la nonna sperando di carpirle qualche numero. Ma si sa, è tutto un tranello. A colpi di gag e divertenti equivoci si giunge al finale sperato: Paolo si ravvede e si riavvicina ad Ernestina che, dal canto suo, romperà il silenzio lasciando tutti a bocca aperta.
Matteo Prati