Mercoledì 11 Febbraio 2004 - Libertà
Sugar-Kitty Big Band: e il jazz entra in teatro
In repertorio da "Per Elisa" di Ludwig Van Beethoven alla "Danza napoletana" di Petr Il'Ic Ciaikovski. Municipale - Venerdì concerto dell'ensemble piacentino che proporrà brani classici in versione jazzistica. Parmigiani: "Ecco come ho arrangiato i grandi della musica"
Venerdì alle 21 serata "classic in blue" al Teatro Municipale dove, per la Concertistica fuori abbonamento curata dalla Fondazione Arturo Toscanini, si esibirà la Sugar-Kitty Big Band.
I musicisti che attualmente compongono l'ensemble jazzistico sono noti e molto apprezzati nel panorama non solo piacentino ma italiano: primo fra tutti, il maestro e arrangiatore Giuseppe Parmigiani che, insieme a Simone Zanacchi, si esibirò al sax soprano al sax alto e clarinetto. Altro nome famoso è quello del jazzista Gianni Azzali, che insieme ad Andrea Zermani suonerà sia il sax tenore che il flauto. Gli altri componenti sono: Giuliano Cerioli al sax baritono; Mauro Ferrari, Mauro Pilla, Carlo Rossetti e Roberto Villani alle trombe; Giuseppe di Benedetto, Alfredo Migliavacca, Francesco Castellotti e Claudio Barbieri ai tromboni; Erminio Cella al pianoforte, Giorgio Gabrieli alla chitarra, Giulio Baravelli al basso e Fabio Villaggi alla batteria.
E un ospite di prestigio alla tromba solista, Andrea Tofanelli. Infine - non ultima - una presenza femminile di grande respiro: quella dell'arpista Ester Gattoni, musicista piacentina che ha intrapreso giovanissima, risultando vincitrice assoluta di un concorso, una brillante carriera come arpista nell'orchestra della Rai ed esibendosi, successivamente, coi più importanti direttori d'orchestra e complessi strumentali del mondo.
Gianni Azzali, presidente del Piacenza Jazz Club - che insieme a Parmigiani, oltre ad essere un ottimo jazzista, è anche l'altra "mezza mela" grazie alla quale gli appassionati di jazz, nella nostra città, hanno di che festeggiare (dal 29 febbraio prenderà, tra l'altro, il via la prima edizione del Piacenza Jazz Fest 2004) - sottolinea come, per la prima volta in assoluto, ci sia la presenza di un'arpista in un ensemble come quello della Sugar-Kitty Big Band.
"Sugar", nello slang americano, significa soldi, mentre "Kitty" pare fosse l'ironico nomignolo con cui si indicava la custodia di qualche strumento, all'interno del quale venivano raccolte le offerte ("sugar", per l'appunto) del pubblico durante i concerti delle prime band dixieland.
La Sugar-Kitty Big Band nasce da altre formazioni che, negli anni, si sono rese immortali per quanto riguarda sia la ricchezza del curriculum di esperienze dal vivo e sia per quanto riguarda la qualità interpretativa e trascinante delle proprie performance. Un'eredità che, nell'odierna formazione, funge da sostegno fondamentale e, nello stesso tempo, giunge all'attualità e all'ennesima evoluzione.
Il concerto di venerdì proporrà, non a caso, un intenso e accattivante repertorio che contiene, in sé, brani del grande repertorio classico, tutti arrangiati dal maestro Parmigiani: Gavotte di Giovanni Battista Martini, Happy peasant di Robert Schumann, Le tambourin di Jean-Philippe Rameau, For Elise di Ludwig Van Beethoven, Prelude n.2 di George Gershwin, The little nigro di Claude Debussy, Träumerei e The first loss, entrambi di Schumann, March di Johann Sebastian Bach, Turkish march di Wolfgang Amadeus Mozart, Prémiere Arabesque di Claude Debussy, Sonatine in C di Muzio Clementi, Love's dream di Franz Liszt, Sonatina in G di Anton Diabelli e la Neapolitan dance-tune di Petr Il'Ic Ciaikovskij.
Un progetto più unico che raro e altamente impegnativo, del quale chiediamo qualche anticipo alla "mente" musicale Giuseppe Parmigiani:
"I brani che proporremo fanno parte della letteratura musicale classica più conosciuta, la stessa che si studia fin dai primi anni in conservatorio. Io stesso, essendo un pianista "minimale", li ho suonati".
Il processo di arrangiamento jazzistico di tali brani, oltre tutto per un ensemble numeroso, suona tutt'altro che semplice e scontato: può spiegarci come ha operato, da jazzista, in tal senso?
"Sono partito prendendo il tema sonoro principale. In alcuni casi mi sono attenuto all'armonizzazione originale lavorando sul ritmo che, nel jazz, è molto diverso e peraltro fondamentale: ho aggiunto delle sincopi, cambiato parti e mutato vari ritmi".
Da arpista, sono molto contenta che abbia aggiunto anche un'arpa nel suo ensemble jazz! Com'è stato arrangiare le partiture per questo strumento?
"La disponibilità di Ester Gattoni è arrivata in un secondo momento. Io sono molto amante dell'arpa e, da arrangiatore, l'arpa è uno strumento che mi è sempre interessato molto anche se è contrario al cromatismo. Figurarsi cosa può significare, questo aspetto, nella musica jazz, che invece è ricca di improvvisazioni basate soprattutto sulle alterazioni e sui cambi di tonalità. Dunque ho creato un arrangiamento un po' particolare, confidando anche nella conoscenza tecnica specifica dell'arpista. E ci sarà anche una sorpresa, per quanto riguarda l'arpa, nel concerto di venerdì, che però non voglio anticipare".
A proposito del concerto di venerdì: cosa significa far entrare il jazz in Teatro?
"Ha un significato molto importante. Ovviamente, per me e per chi ama il jazz è così ma credo sia importante anche in senso generale: se penso ai giovani, per esempio, o a come avvicinarli alla musica, non solo jazz ma anche classica: alcuni dei brani che suoneremo, io li ho addirittura ascoltati, per la prima volta, nella versione jazz di grandissimi interpreti. Poi sono andato a ripescarli in quella classica. Ammettendo che la versione originale resta comunque quella più "fedele"".
Il vostro jazz-ensemble, al Teatro Municipale, ci era già entrato un paio d'anni fa per una serata incentrata sulle musiche di Giuseppe Verdi. Mi auguro che, dopo il concerto di venerdì, il pubblico teatrale possa riascoltarvi ancora.
"Me lo auguro anch'io. Le dirò di più: trovo sia stata una buona idea, quella di Gianni Baratta e della "Toscanini", proporre quest'anno il concerto della Sugar-Kitty Big Band sfruttando, tra l'altro, anche le forze piacentine. Che, oltre tutto, sono tante. Questo concerto era in cantiere fin dall'anno scorso ma il precedente consiglio del teatro aveva snobbato la nostra proposta. E questo ingiustamente. Dunque, sono doppiamente soddisfatto".
Conoscendo Parmigiani&Soci, potremmo scommettere che soddisfatti, venerdì sera, saranno soprattutto gli spettatori.
Eleonora Bagarotti