Domenica 15 Febbraio 2015 - Libertà
Un Brecht da incorniciare
Bravi gli allievi del Nicolini ne "L'opera da tre soldi"
piacenza - L'impegnativa prova degli allievi del Conservatorio "Nicolini" ne L'opera da tre soldi di Bertolt Brecht, musica di Kurt Weill, è stata accolta con interesse e molti applausi dal folto pubblico, alla Sala Teatini nella rassegna cameristica Allegro con brio, realizzata in collaborazione con Fondazione Teatri. Ispiratosi alla Beggar's Opera di John Gray (1685-1732), Bertolt Brecht, in collaborazione con il compositore Weill, attratto dalla possibilità di dare espressione musicale più libera e di pungente immediatezza, ne fece manifesto del nuovo teatro aperto e impegnato a temi di dirompente attualità, con scopo provocatorio a denunciare ipocrisie e malgoverno.
La parodia della classe dominante è trasfigurata nel sottoproletariato più sotterraneo, fatto capace di intrighi, interessi meschini, prostituzione, tradimento, dove l'uomo non è affatto buono per natura, ma lupo. In breve: Mackie sposa Polly Peachum, ma il padre di lei a capo dell'accattonaggio organizzato si oppone e denuncia il pretendente alla polizia. Il capo Tiger Brown, già amico di Mackie, cerca di sviare le accuse, ma il potente Peachum riesce a far condannare alla forca Mackie. Lieto fine, giunge insperata la grazia della regina, a salvare il già condannato: «Il diritto darà luogo alla pietà». L'opera debuttò a Berlino nel 1928, con scandalo a rafforzarne il successo, ma fu poi cancellata dalle scene dal nazismo. In Italia fu messa in scena per la prima volta nel 1956, dal Piccolo Teatro di Milano con la regia di Giorgio Strehler, scene di Luciano Damiani e con il maestro Bruno Maderna a dirigere il complesso musicale, alla presenza dello stesso autore Bertolt Brecht. Die Dreigroschenoper di Brecht & Weill si realizza in forma originale di canzoni, musiche di cabaret, jazz, recitativi in prosa, didascalie, per accentuare l'effetto di straniamento voluto dagli autori, per una presa di coscienza della realtà, da parte del pubblico, rispetto a quanto denunciato in scena.
Corrado Calda nelle vesti di narratore, presenta i protagonisti e li dirige, abile burattinaio: i coniugi Peachum, reggitori del malaffare (Josette Carenza e Jin Heong Song) pronti alla delazione, la figlia Polly, dal dolce canto, ancora capace di sentimenti sinceri (Federica Pecorari), Mackie Messer capo dei ladri e sfruttatori (Le Nam Deuk), Brown, capo della polizia (Juliusz Loranzi), Jenny generosa amante (Paola Lo Curto), Lucy donna di vita (Giulia Guarnieri). Puntualmente chiamati in causa dal narratore, cantano le loro ragioni, accompagnati dall'Ensemble del Conservatorio, diretto dal maestro Luciano Caggiati, e formato da Giorgia Libelli (flauto/ottavino), Clara Justel e Martino Moruzzi (clarinetto), Lorenzo Ricchelli, Paolo Griggi (sax soprano/ tenore), Enrico Bretoli (fagotto), Francesco Siri e Davide Bertoli (tromba), Alex Sordi (trombone), Federico Lisandria (chitarra/banjo), Bruno Orlandi (fisarmonica), Giulia Lanati (violomcello), Walter Casali (contrabbasso), Tommaso Franguelli (timpani), Francesco Brianzi (percussioni), Laura Amodeo (pianoforte/ harmonium). Il Coro del Conservatorio è diretto dal maestro Giorgio Ubaldi. Hanno collaborato alla preparazione le docenti di canto Maria Laura Groppi, Adelisa Tabiadon, Francesca Garbi. Successo.
Gian Carlo Andreoli