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Venerdì 30 Gennaio 2015 - Libertà

"Labò", un titolo molto ambito

L'emozione delle giovani voci, domenica finale ai Teatini

piacenza - Quanta speranza nei tanti giovani aspiranti cantanti lirici, pronti a misurarsi per un titolo riconosciuto e spendibile. Il Concorso internazionale "Flaviano Labò" è nel pieno dello svolgimento alla Sala Scenografi per una "rosa" di voci da portare al Concerto finale alla Sala Teatini, domenica 1 febbraio (ore 17 ingresso libero), con l'Orchestra Filarmonica Italiana diretta dal maestro Fabrizio Cassi. Nel 1992, anno successivo alla scomparsa del celebre tenore Flaviano Labò che al Teatro Municipale iniziò la sua brillante carriera artistica in Tosca, accanto al baritono pure piacentino Piero Campolonghi (3 marzo 1951), l'associazione Amici della Lirica bandì il primo Concorso in onore e memoria dell'artista e amico. Si è così giunti alla XIII edizione del Concorso internazionale a cura di Fondazione Teatri e associazione.
La commissione giudicatrice è composta da Alejandro Abrante, direttore artistico dell'Opera di Tenerife, Vincenzo De Vivo direttore artistico del Teatro S. Carlo di Napoli, Giovanni Di Stefano dell'Opera Giocosa di Savona, Giovanni Tangucci già consulente del Maggio Fiorentino, Cristina Ferrari di Fondazione Teatri Teatro Municipale, Sergio Buonocore presidente e Alessandro Bertolotti dell'Associazione Amici della Lirica. Ogni aspirante è tenuto a presentarsi con cinque arie complete in lingua originale, a memoria, scelte fra un vasto repertorio d'opere pubblicato nel bando di concorso.
Tanti i giovani concorrenti da ogni parte del mondo (sono rappresentate 19 nazioni). Il mezzosoprano Shaine Bloch viene da Israele dove ha già debuttato. Punta alla vittoria con un brano da Carmen. Il tenore Junyaing Lee dalla Corea (da due anni al Conservatorio Nicolini) conta di far colpo con Il lamento di Federico o anche come Nemorino che ha cantato a Milano. Il mezzosoprano Otania Pacilio da Cantù, è accompagnata dal marito, forte di diversi debutti in Rigoletto, Suor Angelica, Nabucco. Paola Molinari e Tea Franchi (soprani) vengono da Boario, per la prima volta al concorso e fiduciose: «I concorsi sono un piccolo debutto di fronte a esperti, qui siamo tante, sarà dura».
Fra i tanti, si riconoscono il soprano Giuliana Gianfaldoni e il tenore Marco Ciaponi, protagonisti apprezzati in L'elisir d'amore in apertura di Stagione del Municipale. «Ci ritroveremo ancora a Ravenna per le repliche di Elisir - dicono -, a cura del maestro Leo Nucci ed anche per Carmina Burana. Siamo venuti per vincere o almeno guadagnare una menzione, sorridono fiduciosi, il premio fa piacere (il primo premio è offerto dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, il secondo dal Comune di Piacenza, il terzo dal Teatro), il titolo è una credenziale in più per il prossimo futuro».
Insindacabile il giudizio della giuria, che nella fase finale si riserva di chiedere l'esecuzione di un brano a propria scelta tra i cinque preparati. I cantanti premiati si impegneranno ancora all'Auditorium della Fondazione di via Sant'Eufemia, lunedì 2 febbraio (ore 21 ingresso libero), accompagnati al pianoforte dal maestro Elio Scaravella.

Gian Carlo Andreoli

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