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Martedì 27 Gennaio 2015 - Libertà

Quelle giovani voci nel segno del grande Labò

Al via domattina agli Scenografi la XIII edizione del concorso, domenica la finale

piacenza - Al Salone Scenografi del Teatro Municipale, domani mattina a partire dalle ore 10,30 avranno inizio le prove semifinali del Concorso internazionale per giovani voci liriche "Flaviano Labò", giunto alla XIII edizione.
I finalisti designati si confronteranno nel concerto finale aperto al pubblico, accompagnati dall'Orchestra Filarmonica Italiana diretta dal maestro Fabrizio Cassi, alla Sala Teatini, domenica 1 febbraio alle ore 21.
Flaviano Labò, originario di Agazzino si affermò tenore di "ampia gamma vocale, ultimo dei romantici", nei più importanti teatri lirici del mondo. Debuttò al Teatro Municipale il 15 dicembre 1954 in Tosca e fu un crescendo di interesse nel vasto repertorio, da Verdi a Puccini, dei teatri: Metropolitan, Colon di Buenos Aires, Opera San Francisco, Opera di Vienna e Madrid. Perì in seguito ad un tragico incidente stradale a Melegnano, il 13 febbraio 1991. Già l'anno dopo l'Associazione Amici della lirica bandiva il Concorso per voci nuove in onore e ricordo dell'artista e amico.
L'attuale presidente dell'associazione Sergio Buonocore conferma l'impegno di sempre di valorizzare i giovani che intendono dedicarsi allo studio del canto lirico e alla sempre più difficile professione.
Il prestigio del concorso è confermato dalla vasta partecipazione, ben 150 sono i concorrenti iscritti, provenienti da ogni parte del mondo (vi sono rappresentate 19 nazioni) che hanno affrontato una prima selezione eliminatoria a insindacabile giudizio della giuria, ovvero Gianni Tangucci, già consulente artistico del Maggio Musicale Fiorentino; Alejandro Abrante, intendente dell'Opera di Tenerife; Vincenzo De Vivo, direttore artistico del Teatro San Carlo di Napoli; Giovanni Di Stefano, direttore artistico dell'Opera Giocosa di Savona; Cristina Ferrari, direttore artistico di Fondazione Teatri e Teatro Municipale e Sergio Buonocore, presidente degli Amici della Lirica, con Alessandro Bertolotti direttore artistico dell'associazione.
Ciascun concorrente (di età non oltre 35 anni) è tenuto a preparare 5 arie (a memoria, in lingua originale) tra un vasto repertorio fissato dalla giuria. In semifinale saranno i giudici, a loro scelta, a chiedere l'esecuzione di una delle Arie tra le cinque preparate, per arrivare ai finalisti.
Vinca il migliore, si dice, a cui sarà assegnato il premio offerto dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano (5mila euro); al secondo classificato andrà il Premio Comune di Piacenza (3mila euro); al terzo (2mila euro).
Per i meno fortunati finalisti e per tutti i partecipanti, il Concorso internazionale "Flaviano Labò" rimane una passerella importante per farsi ascoltare da esperti di teatro lirico in vista di future possibilità d'impiego.

Gian Carlo Andreoli

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