Martedì 20 Gennaio 2015 - Libertà
Fare lezione all'aperto? «Migliora l'apprendimento», parola di medico
Imparare all'aperto, in mezzo alla natura, aiuta l'apprendimento. Per i più piccoli costituisce una valida alternativa allo stare in classe chiusi dentro quattro mura. Ecco perché il Comune di Piacenza si sta impegnando sempre di più a favorire le lezioni all'esterno. Impegno che si è ripresentato ieri sera con l'appuntamento tenuto all'auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano e intitolato "La ricchezza della vita in giardino", a cura dei Servizi educativi per l'infanzia del Comune di Piacenza. Un momento di confronto e dibattito rivolto soprattutto agli educatori e ai genitori dei bambini che frequentano gli asili nido, per iniziare un percorso formativo che prende avvio dalla riflessione sul gioco creativo e il contatto con la natura. Ne hanno parlato l'assessore al Nuovo Welfare Stefano Cugini, l'ingegner Alberto Rabitti, esperto in spazi ludici naturali per i più piccoli, la docente e psicologa Barbara Turini e il direttore del Dipartimento materno-infantile dell'Ausl di Piacenza Giacomo Biasucci, con l'obiettivo di aiutare adulti e bambini a valorizzare l'esperienza sensoriale e la dimensione di relazione degli spazi all'aria aperta. «Un bel progetto - lo ha definito l'assessore - che abbiamo sposato con convinzione perchè portato avanti da un gruppo di persone che, nonostante il momento difficile di crisi ormai cronica, non si accontenta di cercare solo di confermare i servizi educativi, ma vuole trovare soluzioni nuove e utili per l'educazione delle future generazioni». L'esempio lo ha fornito Rabitti: «Da anni collaboro con istituti della regione per costruire spazi esterni adatti all'insegnamento degli alunni. Ricreare un bosco, un giardino con fango e pozze d'acqua li aiuta ad apprezzare il mondo esterno e ne facilita l'apprendimento, rispetto allo stare in classe». Il comitato di genitori di cui fa parte la Turini si è spinto anche oltre: «Abbiamo dato vita al progetto Tempo Attivo proprio per sostenere questo tipo di attività. Ora riusciamo a portare una volta la settimana una ventina di bambini nel bosco della località Cà Bertacchi, luogo ideale per l'insegnamento in esterna a contatto con un ambiente naturale». Stare all'aria aperta può fare male ai piccoli? Biasucci ha dissipato ogni dubbio: «Non aumenta la probabilità di contrarre malattie, anzi, da questo punto di vista è decisamente meglio che stare al chiuso. E poi i raggi solari sono fonte di vitamina D, essenziale per le ossa. Spesso sono proprio i genitori ad essere i più contrari ad attività di questo genere, a causa di troppe paure, ma sono del tutto ingiustificate».
G. Far.